A Mosca soltanto il cielo
è più in alto di Belotti

Per la comasca sesto posto assoluto e record sui 1703 gradini della Ostankino Tower

Valentina Belotti è la zarina di Mosca. La signora Manzi, è letteralmente volata sui 1.703 gradini, della Ostankino Tower di Mosca, siglando il nuovo record, con un tempo che l’ha posta al sesto posto nella classifica assoluta, precedendo una lunga lista di colleghi maschi.

Buon quinto posto per il marito, nemmeno troppo lontano dal bronzo. La capitale della Russia ha proposto, per la seconda volta, la pazza “scalata” alla torre di 540 metri d’altezza che ospita le antenne della televisione e della radio di stato. Un tappa particolare del Towerrunning World Cup, il circuito mondiale delle corse all’interno dei grattacieli, sulla struttura, in calcestruzzo armato, autoportante più alta in Europa. Valentina Belotti si è presentata in splendida forma, dopo i brillanti successi ottenuti nella corsa in montagna classica culminati con l’oro europeo a squadre e il primo posto nella prova d’apertura del tricolore individuale.

A Mosca la campionessa azzurra è stata l’unica donna capace di chiudere sotto il muro degli undici minuti, impresa riuscita solo a sei “colleghi” maschi. E questo la dice lunga sulla sua prestazione. La portacolori dell’Atletica Alta Valtellina ha fermato il cronometro sul tempo di 10’54” che gli ha consegnato l’oro, con distacco “enorme” di 46 secondi sulla seconda, la forte australiana Suzanne Walsham, in testa alla graduatoria del mondiale di Towerrunning.

Addirittura annichilita la statunitense Cindy Harris, un’altra delle “prime donne” del circuito, che ha messo al collo il bronzo, ma con un gap 1’56”. Quarta l’altra azzurra Cristina Bonacina, che ha chiuso in 13’59”. Nel maschile successo scontato per il numero uno al mondo della specialità, il polacco Piotr Lobodzinski (iridato in carica), unico a finire sotto i dieci minuti. Per l’atleta dell’Est europeo il tempo di 9’36” e la conferma della leadership nella classifica del circuito. Argento al malesiano Wai Ching Soh in 10’06”, bronzo al messicano Alexis Trujillo in 10’17”. Emanuele Manzi (41 anni) ha concluso la fatica con il tempo di 10’32” accusando un distacco di 11” dal quarto, il tedesco George Heinmann. Il cremiese ha preceduto lo slovacco Stefan Stefina che con 10’57” è stato battuto, per 3 secondi, dalla scatenata Belotti.

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