Cairoli corre insieme a Mei
«Un’associazione per gli atleti»

Fuori dai gruppi militari, il campione comasco ha scelto l’Orgoglio del Riscatto del candidato presidente

Dalla delusione per avere definitivamente messo da parte la speranza di un “arruolamento” in un gruppo sportivo militare al sogno di una carriera da “quasi” professionista. Simone Cairoli, il miglior decathleta italiano, arrivato alla soglia degli 8.000 punti, a inizio anno era molto deluso per aver superato il limite massimo (28 anni) per poter partecipare ai concorsi pubblici, per entrare in un gruppo sportivo militare (con tutte le conseguenze positive, del caso, anche a livello economico).

Una grande delusione per il villaguardese, che è stata poi mitigata da un’iniziativa promossa da Stefano Mei (grande mezzofondista degli anni ottanta, campione europeo nei 10mila nel 1986, che ha anche annunciato la candidatura alla presidenza della Federazione di atletica).

Il “Progetto per l’Atletica”, è stato proposto dall’Associazione Culturale Orgoglio del Riscatto. «In pratica l’associazione è nata per dimostrare che se si vuole, si possono trovare fondi esterni alle vie istituzionali, e si possono anche investire in altri modi oltre ai consueti», spiega Cairoli.

Il progetto illustrato da Mei, consiste in un sostegno concreto e fattivo per atleti di valore nazionale che però non possono ancora vivere da autentici professionisti. Tre i campioni con cui è iniziato questo nuovo corso: oltre al “nostro” Cairoli, la saltatrice in lungo Laura Strati e la velocista Johanelis Herrera.

Tre casi sportivi: sono i migliori, da varie stagioni, nelle loro specialità, ma ancora costretti a dibattersi tra un lavoro normale e l’attività sportiva. Cairoli fa il commesso nel negozio di Saronno della catena (ironia del caso) Decathlon. Dove si occupa (e non potrebbe essere altrimenti) del reparto running.

Dopo la grande prestazione ai Mondiali di Berlino 2018, il grande pubblico, tramite i media, venne a conoscenza della “strana” coincidenza di un decathleta che lavora alla Decathlon. Poi, con il passare del tempo, l’oblio e la dura realtà di tutti i giorni, come l’allenarsi dopo una giornata di lavoro o chiedere le ferie per partecipare alle gare.

Nella stessa situazione del villaguardese sono Herrera, impiegata in un ufficio, e Strati traduttrice residente a Madrid.  «L’associazione con questo progetto vuole aiutare gli atleti a vivere in maniera più professionale e meno affannosa la loro attività sportiva -ha spiegato Mei durante la conferenza di presentazione della sua candidatura -. Si comincia da loro tre, nella speranza di coinvolgerne altri e altri soggetti, in iniziative del genere».

Alla serata era presente anche il rovellaschese Fabrizio Schembri, in appoggio alla candidature: personale e come gruppo sportivo Carabinieri.

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