Felicità Mondiale per Giorgi: «L’importante era esserci»

Per la marciatrice cabiatese al rientro dalla maternità un 21° posto viziato anche da penalizzazione

«Otto mesi fa non potevo nemmeno immaginare di essere in gara al Campionato Mondiale. Ed invece ce l’ho fatta».

Eleonora Giorgi era soddisfatta dopo aver tagliato il traguardo della venti chilometri di marcia iridata sulle strade di Budapest. Certo non ha fatto i salti di gioia per il 21° posto con il tempo di 1.31’45” ma la cabiatese (33 anni) ha guardato, come ha detto nelle interviste post gara, al “bicchiere mezzo pieno”.

La gara è stata per la comasca un altro piccolo passo in avanti, nella ripresa, iniziata un paio di mesi fa, dopo lo stop per la maternità, con la nascita, a novembre, del figlio Leone. Giorgi ha vissuto come un dono la partecipazione al quinto Mondiale della sua carriera: e non era scontato perché nelle selezioni non contano i trofei messi in bacheca, ma le prestazioni dell’ultimo periodo.

La cabiatese si è rimessa in gioco, consapevole che non avrebbe potuto essere una protagonista. Così a Budapest (42 al via) è rimasta nel gruppo che inseguiva le battistrada (tra queste anche la campionessa olimpica di Tokyo, Antonella Palmisano, poi medaglia di bronzo).

La portacolori delle Fiamme Azzurre ha tenuto tra le mani un buon 16° posto, precedendo (e non era poi così scontato) la terza italiana, Valentina Trapletti. Nel finale però, complice anche la stanchezza ed il caldo, la cabiatese ha sporcato il gesto tecnico ed è arrivata alle tre sanzioni (l’ultima per sospensione). Giorgi ha così dovuto effettuare un pit stop di due minuti, a tre chilometri dalla conclusione della gara. In classifica ha perso cinque posizioni, tagliando il traguardo al 21° posto. Il cronometro si è fermato su 1.31’45”, appesantito dai due minuti di fermo forzato. Senza il fardello sarebbe stato un più che discreto 1’29’45”, molto interessante in ottica futura.

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