Banchini: «Lavoriamo sul 3-4-3
costruendo un diverso sistema di gioco»

Intervista con l’allenatore del Como: «Il mercato? Che qualcuno debba arrivare è chiaro, e così sarà».

Alle spalle ormai due settimane di ritiro, davanti ancora più di un mese prima di iniziare il campionato. E il mercato che ancora deve portare novità. Intanto il Como sta lavorando tranquillamente in ritiro, dove le anomalie di quest’estate sembrano decisamente più lontane.

Buongiorno mister Banchini, come sta andando quest’estate diversa, dopo mesi così particolari?

Bene, direi che stando in ritiro l’anno si è normalizzato in fretta. Qui ci si isola, ci si concentra sul lavoro, non ci sono grandi differenze rispetto a quello che avviene normalmente.

Si è sentito, nella testa e nelle gambe dei giocatori, l’effetto del lungo stop?

No, anzi devo dire che quest’anno non abbiamo nemmeno quei problemi che a volte la ripresa comporta. Parlo di piccole contratture, di mal di schiena, di effetti dovuti al sovraccarico. Del resto prima del ritiro avevamo svolto anche quella decina di giorni di lavoro a Como, che sono stati utili. Solo qualche problema di vesciche ai piedi, un po’ inevitabili anche per via del sintetico. Ma niente di più.

A proposito, alla partenza per il ritiro lei disse «fare la preparazione sul sintetico è come lavarsi i denti con l’acqua calda»... Conferma la similitudine?

Era un modo per dire che per un giocatore l’erba è comunque meglio, dà più soddisfazione. Ma il campo su cui stiamo lavorando va benissimo, è chiaro che si scalda un po’ di più. Stiamo comunque allenandoci bene.

Un gruppo che lei conosce a memoria, e viceversa. Cosa ha cambiato questo nel lavoro di queste prime settimane?

Per esempio che devo usare molto meno la lavagna rispetto agli anni scorsi... Per spiegare la fase di non possesso ho fatto giusto un paio di interventi, i ragazzi sanno già tutto. E conoscono bene la metodologia di lavoro. È chiaro che sia un grande vantaggio. E voglio comunque sottolineare la grande disponibilità da parte dei giocatori, che sanno che con me si lavora tanto, ma sono anche coinvolti nel modo giusto, non si limitano a eseguire.

Quest’anno c’è anche qualcosa di nuovo, però, nel modo di giocare.

Stiamo lavorando sul 3-4-3, stiamo costruendo un sistema di gioco diverso, un’idea che comunque stavamo già intraprendendo l’anno scorso. Tre giocatori offensivi, questo è il concetto. Che può diventare un 3-4-2-1 o 3-4-1-2 a seconda delle necessità.

Il che implica un numero consistente di giocatori da schierare in attacco...

Per ora sono cinque: Gabrielloni, Cicconi, Gatto, Kouadio, e c’è anche Marano che per le sue caratteristiche può giocare come esterno offensivo. Il nuovo modulo prevede per forza qualche trasformazione. Poi chiaramente arriverà qualcun altro.

Che cosa si aspetta dal mercato? Ci sarà anche qualche partenza, visto anche il discorso della lista dei ventidue...

Per ora è arrivato Arrigoni, che è un ottimo giocatore, su cui puntiamo tanto. Un centrocampista di grande dinamismo, un profilo importante che sta già lavorando bene. Per il resto, i tempi del mercato sono ancora lunghi, il mercato non è ancora entrato nel vivo. Che qualcuno debba arrivare è chiaro, e così sarà. In quanto alle partenze, ragioneremo di conseguenza. Con il ds Ludi il confronto è continuo e quotidiano, non stiamo perdendo tempo.

A proposito di confronti e sinergie, come procede il rapporto con Jack Gattuso?

Molto bene, l’obiettivo era quello di costruire uno staff che possa lavorare in sintonia, con competenza e serietà. E lo abbiamo centrato.

Tra le anomalie di quest’anno, c’è anche quella di non avere la Coppa Italia, che era anche un test utile prima del campionato. Anche l’anno scorso era servita per le prime correzioni importanti.

Per questo bisognerà organizzare, e lo faremo, amichevoli importanti e competitive ogni fine settimana, da qui al campionato. Contro avversari forti, qualche Primavera, qualche avversario della nostra categoria, magari anche qualche amichevole di lusso. A prescindere dai discorsi e dai divieti legati al Covid, a questo punto sarebbe inutile giocare contro squadre dilettantistiche, non ci serve a niente.

Più utile la partitella in famiglia?

Sicuramente sì, e la rifaremo anche in questo weekend. Giocare contro una rappresentativa locale, o comunque un avversario più debole, e vincere 6-0 serve a poco, il ritmo è basso e i difensori sono poco o per nulla impegnati. Domenica scorsa invece ho già visto buone cose, e un bel gol, ben costruito. Ora questa domenica cercheremo di dare a tutti più minuti, mentre nel prossimo weekend a chiusura del ritiro sicuramente avremo degli avversari più competitivi. Poi nelle successive domeniche giocheremo sempre, magari anche con squadre di livello più alto.

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