Basket, Arrigoni ritrova Cantù
«Ti devo tutto ma voglio batterti»

Domenica la sfida tra Granarolo e Vitasnella: sarà la prima volta da ex da parte dell’attuale direttore sportivo del club bolognese

Ci siamo. Domenica, per Bruno Arrigoni, sarà il D-day. Quello della sua prima volta contro Cantù, dopo che per 21 anni è stato identificato con Cantù. Da questa stagione, infatti, il più popolare dei “barbabianca” del mondo del basket svolge il ruolo di direttore sportivo alla Virtus Bologna. E, appunto, domenica, le “V nere” attendono la Vitasnella nell’ultimo incrocio del girone d’andata.

Brunetto, e allora come la mettiamo?

«Che noi dobbiamo cercare di vincere per mille motivi. In questo momento abbiamo troppo bisogno di un successo. E io sono il primo a volere questa vittoria».

Ma come, all’orizzonte si profila il pezzo forte del suo passato e lei non si lascia sopraffare dall’emozione? Suvvia, un pizzico di retorica, quantomeno...

«Calma. Si gioca a Bologna e questa circostanza spariglia le carte. Fosse stato al Pianella allora sì che mi sarei commosso. Insomma, sotto il profilo emotivo sarebbe stata tutta un’altra roba. Sapete una cosa?»

Dica pure.

«Mi capitava spesso nel primo pomeriggio di sistemarmi su una delle due panchine di un Pianella a quell’ora vuoto e buio, proprio perché ero affascinato dal silenzio, talvolta rotto da qualche scricchiolio sinistro, di un luogo come quello. Magico. Il fascino dell’hangar, del resto, è il fascino dell’hangar, non ci sono santi. Quanto al club, posso solo sostenere di aver nei suoi confronti un grosso debito di riconoscenza».

Lo possiamo anche immaginare.

«E io non ho problemi a confidarlo: la Pallacanestro Cantù mi ha dato da mangiare per 21 anni. Non potrò mai scordarlo».

L’intervista integrale sull’edizione de La Provincia in edicola venerdì 10 gennaio

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