Basket Cantù ai canturini
Atto d’amore di Marson
e il Pianella ora è suo

Non cambia proprietà solo la società, ecco arrivare la nuova svolta. L’imprenditore: «Un finanziamento ponte per il bene della Pallacanestro»

Il Pianella ha un nuovo padrone: Davide Marson. Come si era messo in testa di fare, mesi fa. E come è riuscito a fare, adesso che la società è passata di mano. Un autentico atto d’amore, il suo. Anzi, l’ennesimo. Dopo l’affiancamento di due stagioni fa (sponsorizzazione del girone di ritorno), dell’anno scorso (la Final Eight di Firenze con leggendario quarto contro Milano) e il pagamento della trasferta a Trieste (a squadra più tifosi) in questo.

Insomma, da dietro le quinte, senza troppo comparire (da tempo non era più socio, ma non ha mai smesso di farlo), l’imprenditore di Figino non si è tirato indietro. E l’operazione Pianella parte da lontano, come possono testimoniare coloro che gli sono stati al fianco in questo periodo. L’idea originale era quella di acquistare la struttura, ma non per farci un investimento. Bensì per rivestire un ruolo da polmone in un momento delicatissimo della stagione. Subito dopo l’annuncio di disimpegno di Dmitry Gerasimenko.

In pratica Marson si sarebbe accollato l’onere dell’acquisto, facendo convogliare la somma nelle casse della Pallacanestro Cantù. Avrebbe dato ai reggenti la possibilità di gestire l’ordinaria amministrazione, arrivare a fine stagione e trovare un acquirente. Al quale poi, lasciare al prezzo di costo area e palazzetto. Era la fine di novembre, quando la proposta fu girata alla famiglia russa, la risposta fu negativa e la trattativa saltò.

Ma l’imprenditore, si sa, non è uno che s’abbatte facilmente e, allora, in questo periodo di cordata tutta canturina con possibilità di rilevare la società ha riproposto la sua idea originale. Forte di questo impegno, chi ha condotto la trattativa, ha potuto lavorare con relativa tranquillità, badando al risultato. E, così, lunedì acquisto della società e ieri rogito dal notaio Manfredi («a proposito - spiega Marson - vogliamo dire qualcosa di Manfredi? È stato grandissimo e disponibilissimo, tenendoci aperto lo studio fino a tarda sera, l’altro giorno. Complimenti»).

Così, Marson acquista il Pianella, blocca un altro suo investimento di ampliamento a un passo dalla sua Mia e rilancia. Potrebbe cominciare a stoccare il suo materiale, lì dentro, non fermando l’iter per la costruzione del nuovo palazzo, invece prima prova a fare una proposta al territorio. «Il mio - dice - è e resta una sorta di finanziamento ponte alla Pallacanestro, ma perché intanto non pensiamo a un Pianella 2.0? Facciamo quello che hanno realizzato 45 anni fa i pionieri del palazzetto. Riuniamo una ventina di imprenditori e costruiamocelo noi».

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