Ai lov dis gheim: la versione
di Gianni (Corsolini)

La consueta rubrica settimanale dell’ex ds di Cantù: questa volta si celebra la festa degli 80 anni

Dichiaro con tutta sincerità che la serata di domenica scorsa, presentata dall’amico Marianella e organizzata, presumo, anche dall’ottimo Luca Rossini, mi è piaciuta tantissimo. Dall’inizio alla fine. Con una sobrietà e una eleganza davvero eccezionali. Insomma un’occasione per celebrare davvero bene l’ottantesimo della nostra Pallacanestro Cantù. Se il campionato, che comincia a breve, avrà un risultato come il comportamento e l’atteggiamento dei dirigenti e dei giocatori, c’è davvero da ben sperare.

Mi è piaciuta tantissimo la presidente, perché non solo si è sforzata, riuscendoci, di parlare in italiano, ma perché il contenuto ha dimostrato anche una conoscenza convinta della realtà canturina, non solo agonistica ma anche sportiva, sociale, da costruire con l’amore e la collaborazione dei tifosi. E qui dobbiamo chiamare in causa gli Eagles, perché se a volte hanno avuto degli atteggiamenti che non mi sono congeniali per età e per carattere, hanno sempre dimostrato la “fede” che contraddistingue tutta la cittadinanza di Cantù, che sempre loro hanno contribuito a mantenere.

Nella serata della piazza delle Stelle, tutti gli interventi mi sono piaciuti ma oltre alla presidente voglio ricordare gli stranieri, particolarmente quelli che hanno scelto di parlare in italiano, per il ricordo e la stima che portano ancora alla nostra società, l’affetto per la città… Bailey elegantissimo, il reggiano Bouie sempre un signore, simpaticissimo Kupec e poi ancora Leunen, la cui vita tutta dimostra che ha scelto il nostro Paese. Purtroppo non c’era il grandissimo Bob Lienhard, più canturino dei canturini di nascita, ma ci ha pensato Ciccio Della Fiori a portare i suoi saluti accolti doverosamente da un caldissimo applauso. Di tutti i ricordi degli italiani, mi ha commosso sentire che più di un intervento ha dato il giusto merito al contributo di Tonino Frigerio per il nostro primo storico scudetto.

Alfredo Marson è stato come sempre il più simpatico: si è messo la maglia mentre era sul palco, l’unico: questo gesto è stato giusto perchè dimostra quanto il basket in carrozzina della Briantea 84 sia nella pelle degli appassionati di basket di Cantù. Col sindaco abbiamo ricordato i tempi del suo interesse nel Coordinamento comasco per la pace, alla sede di Fino Mornasco con le serate di Anzani o Padre Zanotelli.

Tra gli interventi filmati, non potendoli citare tutti, ricordo con piacere Bosa che ha ricordato la Rosanna del college e addirittura sua mamma Marietta, che si occupavano dei ragazzi nella storica sede di via Malchi e poi in via al Monte. Ho letto su queste colonne che lo scrittore Nicola Palmarini, esperto di Internet, pensa che «la tecnologia avrebbe bisogno di più donne». Proseguendo nell’intervista, è convinto che abbia bisogno delle donne non solo la tecnologia, ma molte sfaccettature della nostra vita. Io sono sempre stato convinto di questo, tanto è vero che se vi ricordate ero arrabbiato con i Maturi Baskettari perché non avevano accolto una presenza femminile. Sempre su queste colonne, vengo a conoscenza del coinvolgimento della Cinzia Lauro come collaboratrice della nostra presidente Irina: conosco Cinzia da quando era all’Olimpia Milano, e l’ho seguita in tutte le traversie della società milanese; lei è sempre stata aggiornata e con conoscenze approfondite del funzionamento di Lega, Federazione e di tutte le componenti della pallacanestro di oggi. Non posso sapere come sarà il futuro, ma ritengo che anche questa sia quindi una scelta giusta.

L’Armani ha vinto la Supercoppa, come era nelle previsioni, e Reggio Emilia – la mia squadra “della ragione” – ha perso di un punto contro Sacripanti, con Avellino che potrà essere un cliente ostico per molte squadre. Intanto sta per cominciare il campionato e sostengo che la nostra attuale squadra potrà fare una degna figura. Auguri quindi per un ottimo campionato di pallacanestro.n 
Gianni Corsolini

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