Arrigoni: «In campo e in società
Cantù non ha fatto mosse banali»

Il parere del consigliere d’amministrazione del club biancoblù

Il punto del consigliere. Ma anche del consigliere di amministrazione Bruno Arrigoni. Da alcuni mesi è nel Cda della Pallacanestro Cantù: l’ex gm porta esperienza e saggezza anche in società. E osserva questa Cantù – dall’interno e dall’esterno - che prova a crescere e a giocarsi tutte le sue carte con l’obiettivo del ritorno in serie A. Con alcuni cambiamenti dati per imminenti.

Arrigoni, partiamo dalle novità? Che ne pensa del rimpasto societario?

Della Fiori pensava da tempo a un suo disimpegno sulla parte sportiva, per avvicinarsi più alla parte più manageriale. Già accordandoci con Frates in estate eravamo già entrati in quest’ordine di idee. Fabrizio si prende le deleghe di direttore sportivo e Daniele si muoverà in altri ambiti.

Perché c’è ancora del mercato da fare, in teoria, giusto?

C’è Sergio da sostituire, necessariamente con un italiano. Siamo quindi del tutto legati ai movimenti e alle decisioni delle altre società. Seguiremo le indicazioni del coach, posto che servono la materia prima disponibile, e ora non c’è, ma anche una notevole dose di elasticità e prontezza, perché se si presenta l’occasione va colta.

Per il ruolo di nuovo gm ci sono sul piatto i profili di Santoro e Conti. Sono i candidati giusti?

Di certo non prenderemo un esperto di cristalli, ma uno dell’ambiente, con capacità manageriali ed esperto di gestione societaria. I nomi che circolano sono importanti, si tratta di due persone di spessore e qualità elevate, che sanno di cosa parliamo. Entrambi hanno esperienza di campo e un’altissima professionalità.

Se l’aspettava un campionato così combattuto?

Sì, perché da sempre la A2 è piena di trabocchetti e insidie. Ogni domenica leggiamo di risultati a sorpresa. Noi siamo a buon punto: ritengo persi i punti contro le due piacentine, ma abbiamo vinto praticamente tutti gli scontri diretti, a parte con Treviglio. Ogni squadra presenta un’insidia o una sorpresa, non esistono partite semplici.

E Cantù è al posto giusto?

Siamo più o meno dove pensavamo di dover essere. Ora ci aspetta un marzo intenso e le partite clou saranno contro Pistoia e Casale Monferrato, perché l’obiettivo è chiude in vantaggio 2-0 con entrambe.

E la prossima contro Udine non è altrettanto importante?

È più importante per il prestigio, che per la classifica. E non ci arriveremo bene, con pochi allenamenti nelle gambe per molti giocatori, per i problemi di Covid emersi nelle ultime ore.

Infortuni, Covid, l’americano no vax, calendario stravolto: Cantù non si è fatta mancare proprio nulla quest’anno…

Direi che l’infortunio di Sergio che gli farà saltare la stagione è l’unico vero grattacapo, il resto tutto sommato è gestibile anche se “rompe”, perché gli incidenti di percorso frenano la squadra in settimana. In partita, però, molto spesso i giocatori hanno dato prova di saper reagire.

Come ha vissuto il “caso Johnson”?

Lui, al di là delle sue idee, era un giocatore da prendere al volo, per il suo livello così alto: con lui, c’erano 20 punti in banca assicurati. Ho apprezzato un giocatore forte e una persona eccezionale, un atleta che conduce una vita quasi monastica. Sapete che vi dico? Uno come lui, il Covid non lo prende mai.

Nessun rimpianto?

Rammarico, più che altro. Mi dispiace che lui sia stato così intransigente nel non assecondare le necessità della squadra. Perché se giochi a tennis, sei da solo e decidi cosa fare della tua vita. Se giochi a basket, il gruppo viene prima.

Però è arrivato Bryant, che sembra essersi integrato subito. È il giocatore che cercavate?

È un giocatore completamente diverso, è un rookie aperto e solare. È un “facilitatore” che cerca di mettere gli altri nelle condizioni di rendere al meglio con una difesa energica, presenza a rimbalzo e passaggio. Johnson qualcosa combinava sempre, Bryant è più attento alla squadra.

E di coach Sodini?

Ha un grande staff, come lui ama ripetere. Sono arrivati alcuni passi, che fanno parte del gioco. Io però vedo un gran lavoro quotidiano, ha una sua idea di gioco che sta costruendo, mattone dopo mattone. E Bryant può dare un’accelerata. L’importante è arrivare pronti quando sarà il momento giusto della stagione.

Desio semivuoto è un punto a sfavore di Cantù?

Io ho visto partite bellissime anche senza pubblico, questo perché i giocatori danno tutto, indipendentemente dagli spettatori: lo fanno per il loro presente e soprattutto per il lorio futuro, che può essere particolarmente stimolante. Su questo siamo tranquilli: tutti hanno ben presente l’obiettivo stagionale. Ovvio, un po’ di calore in più non guasterebbe, ma per quest’anno scordiamoci i vecchi pienoni.

Il piazzamento in campionato è così importante?

Ovvio che fa piacere arrivare primi, Udine sarà una cartina tornasole sulle nostre capacità, ma come ho detto non ci arriveremo al meglio. Resto della mia idea: Pistoia e Casale conteranno di più.

E la sua nuova veste di consigliere di amministrazione è stimolante?

Do solo consigli e contributi per la parte sportiva e tecnica, senza allargarmi dal mio ambito. Però ascolto volentieri e con grande interesse le discussioni di una società che ha mille cose in cantiere, dal progetto di rilancio al palasport. È affascinate, ma come sempre mi limito a fare “il mio”.

L.Spo.-Luca Pinotti

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