Basile: «A Cantù un solo anno
Ma quanti bei ricordi...»

Intervista con il “Baso” che ha deciso di chiudere con la pallacanestro.

Ma come, si ritira uno dei giocatori simbolo del basket italiano e la notizia la si deve apprendere da un blog?

Per il suo commiato ci saremmo aspettati squilli di tromba e rulli di tamburo...

«Non sono tipo da cerimonie. Che dovevo fare? Indire una conferenza stampa per renderlo pubblico? Ma per favore! E poi è stato del tutto casuale».

Lei in Brianza ha giocato una stagione soltanto (2011-12) anche se in realtà ha lasciato un ricordo così bello e marcato da far credere che ci sia stato più anni.

«Direi che è reciproco. Anche a me sembra di essere stato lì molto di più. Forse perché è stato un anno intenso. Oltre che piacevole. Sul campo abbiamo raggiunto un solo obiettivo vale a dire le Top16 di Eurolega, perdendo la finale di Coppa Italia e finendo fuori dai playoff a opera di Pesaro che in quel momento era fisicamente 2-3 volte più di noi. Ma l’ambiente che ho trovato e frequentato viene ancor prima dei risultati che si sono o si sarebbero conseguiti».

Un flash. L’immagine che si porta appresso del Basile canturino.

«Premesso che di Cantù ho un sacco di bei ricordi, quel tiro incredibile finito nel canestro di Bilbao è la foto per eccellenza di quell’anno. Anche se, a livello personale, ho ancora vivo e nitido il ricordo della mia seconda partita con la Bennet, quella in casa con Sassari».

E perché mai?

«Perché provenivo da un’annata in cui ero rimasto sempre fermo per via degli infortuni e in quella partita realizzai che fisicamente stavo ancora bene, scacciando i tanti dubbi che mi accompagnavano. Quella è stata la partita della mia rinascita. Ero felicissimo».

Un nome, uno solo.

«Anna Cremascoli. Rimangono le società, i giornalisti e i tifosi, ma purtroppo anche i presidenti, come i giocatori, non sono eterni».

L’intervista integrale sulla Provincia di mercoledì 15 febbraio

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