Bazarevich: «Siamo stati intensi
E ci abbiamo provato sempre»

L’allenatore di Cantù: «A chi mi chiede se questo era un incontro senza significato, rispondo che non lo era assolutamente».

Chi si aspettava regali o una prestazione “morbida” da parte dell’Acqua Vitasnella Cantù si è dovuto ricredere di fronte alla prova della formazione biancoblù in casa di Pesaro.

Sergej Bazarevich, coach di Cantù, non è completamente soddisfatto per il risultato, ma non può muovere appunti ai suoi. Infatti, in sala stampa, pur con fare contrariato e non molto propenso alla battuta, difende i suoi. «Forse per voi è stata una sorpresa che Cantù abbia giocato in modo così intenso - ha risposto a chi gli ha fatto i complimenti per la prova della sua squadra - ma non lo è stato per me».

Cantù è riuscita a fare una bella prestazione nonostante le condizioni fisiche precarie di alcuni elementi della sua rosa. Problemi fisici che hanno condizionato la preparazione dei canturini. «Fino a venerdì - ha rilevato il coach - non avevamo mai avuto la squadra al completo per allenarci, però noi siamo professionisti e dobbiamo competere sempre, anche in questi casi. Faccio i complimenti alla squadra di Pesaro perchè è “sopravvissuta” ed è riuscita a rimanere in serie A. A chi mi chiede se questo era un incontro senza significato, rispondo che non lo era assolutamente. E il campo lo ha dimostrato».

Già, il campo. Perché la differenza nel quarto finale, quello decisivo, l’ha fatta proprio il gremitissimo palazzetto di casa, che ha dato una marcia in più a Pesaro. E lo ammette lo stesso Bazarevich. «Credo che la difesa individuale ci sia venuta a mancare alla fine, ma l’atmosfera che si è creata nell’ultimo quarto in questa arena pesarese è stata molto importante per i giocatori di casa. I tifosi li hanno letteralmente spinti alla vittoria e devo veramente fare i complimenti a tutta Pesaro per questo. Noi ci siamo battuti con ardore fino quasi alla fine e ci abbiamo provato davvero fino in fondo».

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