Boev, russo di Cantù
«Per lei ho lasciato l’atletica»

Il sodalizio biancoblù infatti crede molto nelle qualità del giovane centro russo, che vale la pena ricordare si è formato nel vivaio del Progetto Giovani Cantù

Passerà anche dai 208 centimetri per 110 chilogrammi di Ilia Boev la stagione del riscatto della San Bernardo Cinelandia Park Cantù. Il sodalizio biancoblù infatti crede molto nelle qualità del giovane centro russo, che vale la pena ricordare si è formato nel vivaio del Progetto Giovani Cantù. Classe 2001 Boev ha iniziato a giocare a pallacanestro solo quattro anni fa. Venne scoperto dall’ex coach del PGC, Antonio Visciglia e da Tommy Munafò. Decisivo fu un video che mostrava questo ragazzone in un allenamento di atletica a Mosca. Non giocava a basket, ma a 16 anni era già alto 206 centimetri. Stazza sì, ma anche mobilità e atletismo. Cantù spera che in A2 possa esplodere definitivamente.

«Prima di giocare a pallacanestro, facevo atletica leggera - spiega Boev, tra un allenamento e l’altro mentre si trova in vacanza in Liguria -. La mia specialità erano i 400 metri piani e devo dire che ero anche abbastanza bravo. Poi è arrivata la chiamata da Cantù. Ho provato a giocare a pallacanestro e mi è piaciuto. Il mio procuratore mi ha convinto a venire in Italia e questa che deve partire sarà la mia quinta stagione qui».

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