Bucchi: «Dispiaciuto
Ma ci batteremo fino alla fine»

Il coach affranto: «Si tratta di un’altra partita persa di un soffio, quindi il rammarico è tanto»

Il protocollo anti-Covid dà la possibilità ai tecnici di non parlare in sala stampa dopo la partita. Ma è necessario che rendano una dichiarazione almeno ai propri addetti stampa.

Ieri sera Piero Bucchi, coach della S.Bernardo, ha interpretato alla lettera il regolamento e, dopo la partita contro Reggio, ha lasciato il palasport senza presentarsi in sala stampa. E, come di consueto da parte sua, l’ha fatto anche il collega reggiano Attilio Caja.

Comprensibile lo stato d’animo dell’allenatore bolognese, dopo l’ennesima sconfitta di un punto, la seconda consecutiva al PalaBancoDesio. La delusione dev’essere stata enorme, difficile avere la forza dio parlare. Ma, alla fine, ha commentato la sconfitta. Un macigno sulle speranze di salvezza di Cantù, ma in ogni caso, ha detto la sua sulla madre di tutte le sfide. Quella partita che Cantù avrebbe dovuto vincere a tutti i costi. Non è una sentenza: Cantù non può permettersi di staccare la spina, avendo ancora a disposizione uno scontro diretto e 4 punti potenziali da conquistare.

«Chiaramente sono molto dispiaciuto per il finale di gara e per la sconfitta. Si tratta di un’altra partita persa di un soffio, quindi il rammarico è tanto».

A ottanta minuti dal termine della regular season, Cantù è ultima a 16 punti, ma Bucchi non vuole darsi per vinto: «Finché non sarà la matematica a condannarci, noi daremo tutto noi stessi. Mancano due partite, contro Fortitudo Bologna e Dinamo Sassari, non ci resta che dare il massimo, non c’è tanto da girarci intorno».

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