Cantù, a Desio ancora in pochi
Ma ci sono applausi per tutti

la sportività del basket e del tifo canturino in un flash: quando Childs atterra male e lancia grida di dolore per l’infortunio al ginocchio. Silenzio e poi l’ovazione

Tutta la sportività del basket e del tifo canturino in un flash. Quando Childs atterra male e lancia grida di dolore per l’infortunio al ginocchio, il PalaBancoDesio prima osserva in silenzio, poi incoraggia lo sfortunato giocatore americano di Trapani con applausi che ne accompagnano l’uscita in barella dal campo. Per fortuna, non sembra nulla di grave, probabilmente solo una distorsione al ginocchio, ma ovviamente serviranno esami strumentali. Certamente, per il giovane classe ’99 c’è stato un grande spavento.

Pochi gli spettatori, 1.664, ma ormai s’è capito che quest’anno di pienoni - magari ai playoff, ma chissà… -, non ce ne saranno. Il silenzio a Desio è sempre assordante, paragonato al ricordo degli anni d’oro. E applausi ai quattro coraggiosi in curva ospiti, dietro agli striscioni appesi Trapani Club e Gioventù Granata Nord.

Ma quando la partita s’accende o arrivano le giocate, l’entusiasmo non manca mai. E certamente accende la fantasia l’atletismo di Bryant, con la sua schiacciata a 4’ dal termine: un balzo che sembrava non finire mai. Applausi per tutti, per le belle giocate e d’incoraggiamento per il giovane Borsani, aggregato in campo negli ultimi due minuti: autentico boato alla sua tripla a segno.

Cantù nel finale prende il largo, come mai aveva fatto quest’anno, specialmente in casa. Aiutata dai tifosi e, soprattutto, da sé stessa e dalla propria convinzione. Troppo facile? Forse, ma intanto Cantù stavolta non ha toppato. Applausi per tutti, stavolta.

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