Cantù, Brienza parla chiaro
«È cambiato tutto, basta alibi»

Alla ripresa degli allenamenti il messaggio del coach alla squadra

Sospirone di sollievo a Cantù. Il day after, in palestra, si respira un’aria fresca dopo il passaggio di proprietà. Sorrisi ampi, ma la conta dei giocatori riporta – in parte – ai vecchi problemi. Non c’è Udanoh – e passi, era in permesso -, all’appello mancano anche Mitchell e Jefferson. Non è una notizia, non sono tra i più presenti agli allenamenti. Ma non vederli in un giorno simbolicamente importante stona un po’. Saranno tre “argomenti” dei prossimi giorni.

A Vighizzolo, alla ripresa degli allenamenti dopo la settimana di libertà concessa ai giocatori, chi sembra davvero sollevato è coach Nicola Brienza. Lui temeva il peggio per Cantù: «I tifosi hanno avuto la percezione di un grande rischio, noi che abbiamo vissuto la situazione dall’interno pensavamo invece fosse arrivata la fine di tutto. E, da canturino alla guida della prima squadra, sarebbe stato un colpo troppo duro». Qual è la sensazione, ora che il peggio è alle spalle? «Abbiamo la sicurezza che torneremo un club come gli altri, con un budget che sarà più o meno elevato e che finalmente potremo tornare a meritare, sportivamente parlando, il rispetto dovuto a una società. Il ritorno alla quotidianità e non alla gestione delle emergenze sarà il primo cambiamento».

I giocatori sono stati immediatamente avvertiti delle novità: «A loro ho detto che è cambiato tutto. Aspettavano questo momento, anche per togliersi degli alibi. Tutti abbiamo avuto fiducia incondizionata a Mauri e alla società, siamo tutti uniti». E chi non c’è? «Con loro deve passare molto chiaramente un messaggio molto chiaro, ossia che la situazione ora è sistemata, che è finalmente tutto ok. La nostra volontà è portare avanti questo gruppo». E, a meno di una settimana dal match contro Brindisi, lancia già un appello al pubblico: «Il popolo canturino deve dare una risposta vera alla squadra e alla società. Mi aspetto una tifoseria pronta a spingerci verso la vittoria».

La trattativa si è chiusa, ma ora è vietato sedersi. Anzi, ora inizia la “fase 2”. Andrea Mauri, prima dell’inizio dell’allenamento, ha voluto fare un piccolo discorso alla squadra, in sala video. Alla fine, è partito un applauso. Anche nel suo caso, la tensione si è stemperata dopo il passaggio notarile: «Ma siamo sempre al lavoro: entro sabato la società ottempererà alle scadenza ComTec ed è la prima impellenza. Ma chiaramente ora il quadro è cambiato. Sono stati quattro mesi duri, ognuno ha dato il meglio di sé. La cosa bella è che ora si inizia a costruire. La squadra? Vogliamo giocare per chiudere il discorso salvezza e poi divertirci, possibilmente con tutti questi giocatori, a cui va anche detto “grazie” per aver tenuto duro nelle difficoltà».

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