Cantù, Burnell è sicuro
«Non ci arrenderemo mai»

Ottimo inizio per uno dei rookie dell’Acqua San Bernardo: «Sarà la nostra identità di squadra»

Uno dei punti più alti dell’amichevole dell’amichevole di sabato scorso a Chiavenna contro la Segafredo Bologna è stata la stoppata di Jason Burnell a Filippo Baldi Rossi. In quel momento l’applausometro dei tifosi biancoblù - già bei gasati del loro - ha raggiunto picchi impensabili. Con il giovane uscito da Jacksonville diventato presto tra gli idoli della curva.

Era ed è una delle grandi scommesse della nuova Acqua San Bernardo. Pescato dal general manager Daniele Della Fiori - che alla voce rookie spesso e volentieri ci prende -, era uno dei più attesi nella prima uscita della stagione. Con puntati addosso gli occhi dei tantissimi saliti fin sulle rive del Mera.

E lui? Lui, il 22enne della Florida, ha fatto tutto tranne che deludere. Spaccando legna a destra e sinistra, difendendo spesso forte e alla fine mettendo insieme anche 15 punti, che costituiscono un ottimo bottino. Buona la prima, quindi, anche per via dell’effetto-adrenalina, dato dalla novità della prima volta e dalla spinta di un pubblico meraviglioso.

A Cantù Burnell ci è da poco, ma in tempo per segnare già come significativa la sua esperienza. Un po’ perché, nemmeno il tempo di arrivare, e subito ha festeggiato il compleanno (a Ferragosto, con tanto di celebrazione in campo da parte di compagni e staff). E un po’ perché sta velocemente entrando nei meccanismi predisposti dal coach Cesare Pancotto.

D’obbligo, quindi, cercare di tirare un primo bilancio con chi, come il giovane Jason, ama ascoltare rap, perdersi dietro i videogiochi e leggere libri. Chiavenna, tanto per cominciare, gli ha lasciato dentro qualcosa. «Una bella esperienza, davvero - spiega il 2 e 01 biancoblù -. È stato tutto fantastico: le montagne erano bellissime e, ovviamente, è stato il momento per eccellenza per creare fin da subito un bel gruppo. Con compagni e allenatori, è nato subito un bel feeling. Siamo una squadra».

Lo dice, ben sapendo qual è la squadra del cuore (i New Orleans Pelicans di Nicolò Melli) e quali sono i giocatori preferiti (Paul Millsap e LeBron James). Per quest’anno, però, li seguirà da lontano, tanto è già concentrato su Cantù. Che, pronti via, ha cominciato vincendo con Bologna. «Abbiamo giocato duro - dice - e non ci siamo mai arresi. Eravamo sotto di 14 punti, non all’inizio, ma nel secondo tempo, che è uno scarto ancor più difficile da recuperare perché hai meno occasioni per farlo. E, invece, abbiamo reagito alla grande, ribaltando tutto e addirittura vincendo di quasi venti punti».

E il perché è presto detto. «Credo che questa sia la nostra identità di squadra - spiega -: non ci arrenderemo mai e giocheremo sempre duramente. Sono un rookie e per me vincere la prima partita in Italia contro una grande squadra come la Virtus, che farà l’Eurocup, è stata sicuramente una grande iniezione di fiducia. Non solo per me, ma anche per tutti i miei compagni di squadra. Iniziare così bene aiuta molto».

A colpirlo, poi, sono stati gli stessi tifosi. «Sono i migliori - conclude Burnell -. A Chiavenna per l’esordio erano davvero tantissimi, perdipiù per una amichevole di preseason. Incredibile, non mi aspettavo un numero così elevato per una partita ad agosto. Hanno dimostrato quanto siano realmente fedeli e fantastici».

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