Cantù, derby a Milano
Punta alla sorpresa

Davide contro Golia, il vascello contro la corazzata, la Cantù operaia e la Milano milionaria, ma anche Milano is fashion – Cantù is devotion

Davide contro Golia, il vascello contro la corazzata, la Cantù operaia e la Milano milionaria, ma anche Milano is fashion – Cantù is devotion. Serve altro per inquadrare il match? L’ultima di andata della serie A di basket, questa sera alle 17, propone proprio la partita delle partite, il derby Milano-Cantù, teatro dell’incontro il Mediolanum Forum di Assago. La Milano da sempre “costretta” a vincere (mica sempre ci riesce, però) contro la Cantù che, passo dopo passo, sta costruendo una splendida salvezza.

Milano che “deve” vincere, ancor di più ora che alla guida c’è il numero uno dei coach, Ettore Messina, ma che in campionato sembra lasciare qualcosa di troppo. Sarà che quest’anno le “scarpette rosse” inseguono un piazzamento di spicco in EuroLega – dove hanno cominciato alla grande, per poi inanellare qualche sconfitta di troppo -, ma c’è sempre qualcosa che manca allo squadrone del patron Giorgio Armani, griffato A|X Armani Exchange.

Cantù proverà a inserirsi - il modo lo studierà coach Cesare Pancotto – in qualche eventuale momento di pausa dello squadrone milanese. L’ha accennato il tecnico venerdì presentando la sfida (sarà il suo primo derby): provando a sprintare, a difendere come non mai. E magari, anche facendo leva su qualche componente morale. Perché se questa San Bernardo-Cinelandia ha una dote è quella di aver capito perfettamente – americani compresi – cosa è importante per i propri sostenitori. L’ha spiegato bene Pancotto, sottolineando le motivazioni anche “extrasportive” che la animano: «Da sempre il mio motto è “dare valore ai valori”, questo serve per tornare a essere Cantù: una città che si sveglia presto la mattina, che si rimbocca le maniche e che respira basket, grazie a storia, cultura e tradizione». E ancora, citando gli Eagles: «“La gente come noi non molla mai” non è solo un coro, ma è per noi una motivazione forte, perché rappresentiamo un popolo». Insomma, Pancotto capopopolo alla vigilia del derby.

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