Cantù, emergenza continua
In cinque con la febbre alta

«Occorrerà concentrarsi sul quello che si può fare, senza farci dominare dalla paura o dalla frustrazione»

Allen, Severini e Bayehe sulla via del pieno recupero, ma ci sono altri giocatori alle prese con febbri da cavallo. Bucarelli, Nikolic, Boev, Cusin e Stefanelli ieri non si sono allenati. Come è successo anche al Como, nel calcio, prima della trasferta contro il Perugia e ad altre squadre di serie B, anche a Cantù sembra essersi presentata questa strana forma di stato febbrile molto alto.

Domani però c’è una partita da affrontare sul campo della Bakery Piacenza – palla a due alle 18 - e si conta sullo staff medico per provare a presentare una squadra più o meno al completo. I biglietti sono in vendita a 12 euro (ridotto under 18 7 euro) su Eventbrite o direttamente al PalaBakery.

«Non esistono sfide che non possono essere vinte. Vi esorto solo a non farvi governare dalla paura». Il discorso motivazionale di Re Giorgio VI alle truppe inglesi durante la seconda guerra mondiale, nella trasposizione cinematografica «Il discorso del re», è stato lo spunto di coach marco Sodini per presentare la trasferta di domani sul campo della Bakery Piacenza. Oltre ai due punti, alla corsa sulle prime due in classifica e alla voglia di allungare la striscia positiva a sette partite vinte, occorre infatti anche considerare il quadro clinico complicato della S.Bernardo Cantù.

Perché la situazione è oggettivamente complessa: «Nel nostro gruppo c’è tanta bontà, ma in questo momento stimo vivendo difficoltà non tecniche, ma legate al post Covid. Virus? Non saprei. Magari dopo il Covid si sono abbassate le difese immunitarie».

Ma, citando «Il discorso del re», Sodini non accampa scuse: «Occorrerà concentrarsi sul quello che si può fare, senza farci dominare dalla paura o dalla frustrazione. Cerchiamo di vivere il momento, sempre tenendo ben presente che noi con 17 partite vinte e 4 perse disputeremo con certezza i playoff e noi vogliamo essere pronti in quell’esatto momento. Questo non significa che non vogliamo vincere domenica, perché abbiamo il desiderio di arrivare secondi o primi. Inoltre, non vogliamo che qualcuno ci superi due volte in campionato e siccome Piacenza ci è già riuscita una volta, non vorremmo concedere il bis. E mi rifaccio al film: non esistono sfide che non possono essere vinte».

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