Cantù ha cancellato
Gerasimenko (e i debiti)

«Con la ricezione del decreto di omologa del Tribunale di Como, si è conclusa positivamente la procedura di ristrutturazione del debito intrapresa dal club»

La Pallacanestro Cantù chiude di fatto l’era Gerasimenko con la ristrutturazione del debito pregresso. Quello – in sostanza – creato e lasciato dalla vecchia società guidata dall’imprenditore russo, un’esperienza conclusa con il disimpegno nel novembre del 2018 e che ha portato, nel febbraio del 2019, all’acquisizione formale da parte di Tutti Insieme Cantù. La cifra complessiva è notevole: si parla di un debito complessivo di circa 2,5 milioni di euro, tra erario, fornitori privati e pubblici. Una cifra che, forse, in parte spiega anche le difficoltà incontrate – specialmente la scorsa stagione – nell’allestimento della squadra.

Ma la notizia è che Cantù ora ha chiuso ogni situazione debitoria fino alla data del 30 giugno 2019. E si lascia alle spalle una gestione poco attenta e che ha rischiato seriamente di far scomparire Cantù dai radar del basket professionistico italiano.

Lo ha annunciato lo stesso club: «Con la ricezione del decreto di omologa del Tribunale di Como, si è conclusa positivamente la procedura di ristrutturazione del debito intrapresa dal club. Si è così raggiunto, dopo quasi tre anni di complicato lavoro, un obiettivo fondamentale per il rilancio della società che in questo modo è riuscita a mettersi alle spalle la pesantissima eredità lasciata dalla precedente gestione. La chiusura di tale procedura rappresenta inoltre il raggiungimento di un altro punto cardine del piano industriale varato nel febbraio 2019».

Tutta la Pallacanestro Cantù è stata impegnata, ma in prima linea più di tutti c’è stato il vicepresidente Angelo Passeri, commercialista, che ha seguito passo dopo passo il complicato iter che si è chiuso ieri. «Tra debiti pagati e ristrutturati, parliamo di circa 2,5 milioni di euro complessivi. Una parte consistente è stata pagata subito, nel corso della stagione 2018/19 di cui la nuova proprietà ha dovuto farsi carico, la parte residua è finita nell’operazione di ristrutturazione, ed è stata transata con una procedura di saldo e stralcio, sulla base di accordi con i creditori, che hanno aderito in maniera sostanziale. Una parte molto consistente era certamente quella relativa all’Agenzia delle entrate».

È stato un percorso a tappe molto lungo, non solo squisitamente economico: «La prima incombenza è stata analizzare la parte contabile della società, in cui abbiamo dovuto verificare con ogni creditore la nostra parte debitoria: parliamo di circa cento soggetti, tra pubblico e privato. Poi abbiamo interloquito anche con l’Agenzia delle entrate di Como, instaurando un rapporto di grande competenza e collaborazione».

Per chiudere la parte di saldo e stralcio, Cantù ha ottenuto un finanziamento da parte della Bcc di Cantù: «Finanziare la ristrutturazione di un debito non è un’operazione abituale per una banca e di questo li ringraziamo. Grazie a questo finanziamento, potremo faremo far fronte a tutte le richieste, chiudendo le posizioni debitorie fino al 30 giugno 2019».

Ora, al di là della rata del finanziamento, si potrà quindi pensare di più alla parte sportiva e societaria: «Finalmente, le disponibilità possono essere investite nella stagione corrente e in quelle che verranno, prima non era possibile perché una parte doveva essere utilizzata per le situazioni pregresse. È stata un’operazione complessa, faticosa e per nulla scontata, durata tre anni di duro lavoro, ma ora ci siamo tolti una spada di Damocle notevole dalla testa e per questo oltre ai ringraziamenti fatti dal presidente aggiungo anche tutti gli sponsor, i partner, i soci Tic e i tifosi che ci hanno dato il loro fondamentale sostegno economico».

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