Cantù, il meglio degli “altri italiani”
Ovvero gli oriundi e i naturalizzati

Da De Simone a D’Aquila, da Mazzarino a Calabria, da Damiao a Gay. E i casi Lienhard e Stonerook

Volendo, ci sarebbero anche gli oriundi e i naturalizzati diventati italiani con doppia cittadinanza (i cosiddetti passaportati) - per matrimonio oppure grazie a qualche avo -, da poter prendere in considerazione.

Proviamo dunque a elencare i più meritevoli, partendo dagli esterni. Oriundo argentino il playmaker-guardia Carlos D’Aquila, classe 1942, dal 1965 al 1969 a Cantù, sesto uomo della formazione Oransoda scudettata nel 1968.

Statunitense naturalizzato italiano, invece, Dante Calabria, classe 1973, guardia protagonista della Supercoppa 2003 vinta in maglia Oregon.

E poi, Nicolas Mazzarino, italo-uruguagio, classe 1975, per otto anni consecutivi - dal 2005 al 2013 - a Cantù dove per sette stagioni si è espresso con oltre il 40% al tiro da 3 punti, ha vinto la Supercoppa 2012, raggiunto una finale scudetto, due di Coppa Italia e ha preso parte a due edizioni dell’Eurolega. Il “cardinale” è stato anche capitano della squadra biancoblù oltre che un idolo per i tifosi.

Intanto, dal 2008 al 2010, si era visto qui Anthony “Tony” Giovacchini, statunitense con cittadinanza italiana, classe 1979, mentre nella stagione 2007-08 era approdato Juan Marcos Casini, argentino con cittadinanza italiana, classe 1980. Altro argentino naturalizzato italiano, il classe 1979Patricio Prato (era l’annata 2008- 2009).

E passiamo ai lunghi, iniziando dall’oriundo argentino Alberto “Cana” De Simone, classe 1938, ottimo rimbalzista, canturino dal 1964 al 1971 con tanto di scudetto.

Un trentennio più tardi, ecco comparire sulla scena Marcelo Damiao, brasiliano naturalizzato, classe 1975, 2.04 d’altezza per 118 chili: in biancoblù dal 2001 al 2003, con una semifinale playoff e una finale di Coppa Italia.

Craig Callahan era invece uno statunitense naturalizzato italiano, classe 1981, ala grande di 2.04, da queste parti nella stagione 2016-17.

Particolare il caso di Dan Gay, classe 1960, Usa naturalizzato italiano dal 1996-97. Un 2.07 che a Cantù ha giocato dapprima da straniero (1985-88) e poi da italiano (2000-2006).

Sui generis anche Bob Lienhard, che a Cantù ha giocato da americano per 8 stagioni dal 1970 al 1978, anno in cui è diventato cittadino italiano. La federazione non permetteva però all’epoca ai naturalizzati di giocare come italiani, perciò Cantù lo lasciò andare.

Infine, Shaun Stonerook: quattro stagioni (dal 2001 al 2005) in Brianza da americano, passaporto italiano dopo aver sposato una canturina. Ma nel frattempo era finito a Siena...

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