Cantù si è lasciata scoprire
I suoi tifosi: «Era ora»

Anche se solo per un pomeriggio, ieri un allenamento dei biancoblù finalmente aperto al pubblico.

«Era ora», mormorano i tifosi in tribuna. Sono passati in tutto un’ottantina, seduti sui gradoni gelidi in cemento del “Toto Caimi” di Vighizzolo. Perché ieri è andato in scena un piccolo evento: porte aperte per l’allenamento della Pallacanestro Cantù. Niente chiusure, finalmente un bell’abbraccio collettivo. Non succedeva da mesi, è piaciuto ma - salvo nuove decisioni - quest’apertura-spot sarà l’unica. Il portone, da oggi, si richiude inesorabilmente, come succede regolarmente dallo scorso autunno.

Ma va detto che l’iniziativa ha avuto un più che discreto successo. Non è stato un bagno di folla - comprensibilmente visto l’orario pomeridiano -, ma è stata un’occasione per riavvicinare squadra e tifosi.

E c’era chi sembrava fremere. Alcuni sostenitori hanno cominciato ad avvicinarsi alla piccola palestra della frazione canturina ben prima dell’inizio dell’allenamento, programmato dalle 17 alle 19. Perlopiù pensionati, ma anche tante mamme con figli al seguito. Poi, via via, la palestra si è riempita con persone di ogni età. Si è visto anche qualche tifoso della curva, ma a titolo personale, senza stendardi. Senza clamori e senza troppo chiasso, il momento è piaciuto.

«E quei due chi sono, giocatori nuovi?», altra domanda ricorrente al “Toto Caimi” ieri pomeriggio. Altro “mistero” svelato: si tratta di due giovani aggregati, ragazzi del Progetto Giovani Cantù, al secolo Michele Tremolada e Riccardo Chinellato.

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