Cantù, Sodini felice
«Grazie al pubblico»

«La cosa che mi fa più contento è l’applauso finale del pubblico. Che bello, che meraviglia. Anche perché sono completamente non soddisfatto»

«La cosa che mi fa più contento è l’applauso finale del pubblico. Che bello, che meraviglia. Anche perché sono completamente non soddisfatto: speriamo a questo punto che venga ancora più gente alla prossima in casa».

Non è soddisfatto, coach Marco Sodini, ma almeno il pubblico ha apprezzato. Il tecnico non si dà pace per i 50 punti subìti nel secondo e terzo quarto: «Avevo detto che Capo d’Orlando era arrembante e ben allenata e che questo ragazzino, Ellis, farà una grande carriera. Ma noi – e sbatte la mano sul tavolo - 50 punti in casa in due quarti non possiamo mai prenderli. Dobbiamo settare un’asticella alta e sotto non si scende. Non ci dobbiamo far condizionare da un fischio arbitrale o da un tiro sbagliato».

Ma, com’è ovvio, Sodini non butta tutto a mare. Anzi. «Facciamo una statua equestre per Sergio per come ha difeso. Bene anche Severini sotto questo aspetto. In generale, se una certa frenesia me l’aspetto, difensivamente si può e si deve avere più continuità. Poi miglioreranno anche le spaziature. Per esempio, l’approccio a rimbalzo di Bayehe si può sistemare: lui può essere il numero uno della lega come “5”».

Per Sodini, ognuno ha dato cose buone, magari sarebbe auspicabile maggiore continuità nel corso della partita: «Sono stato cauto nel dire che la A2 è un campionato difficilissimo, in cui nessuno ci regalerà niente. Ora ci sono le battaglie, stiamo concentrati sui dettagli. Dobbiamo anche avere la serenità di sapere che ci sono trenta partite prima dei playoff. L’asticella dev’essere su noi stessi».

Tornando ai singoli, Sodini ha visto un Allen a volte dentro, a volte fuori dai giochi: «Non ha interpretato benissimo quando attaccare e quando passare. Il vero Allen, un giocatore “illegale” per la categoria, si vedrà quando riuscirà a deautomatizzare le giocate. Da Ros? Ha fatto un prestagione per incidere sugli altri, ora gli sto chiedendo di prendere più responsabilità personali».

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