Di Landri, anima del Tavernerio
Ora è allenatore e presidente

Prende le consegne da Giuseppe Tagliabue, che lascia l’incarico assunto nel 2008 quando la società rilevò i diritti dell’Antoniana Como

Dopo 34 anni da allenatore del Basket Tavernerio (un record di fedeltà), dall’1 luglio Massimo Di Landri è diventato anche presidente della società stessa. Prende le consegne da Giuseppe Tagliabue, che lascia l’incarico assunto nel 2008 quando la società rilevò i diritti dell’Antoniana Como.

«Gli ultimi anni sono stati pesanti da gestire, con difficoltà sempre maggiori - spiega Tagliabue nel suo congedo -. Il Covid ha spento da parte mia l’entusiasmo e, visto che il nucleo storico della dirigenza si è fatto da parte, ho deciso di rassegnare le dimissioni. Credo infatti che sia giusto lasciare spazio a persone con idee nuove. Ringrazio giocatori, tecnici e genitori, così come le Amministrazioni che ci hanno sempre supportato affinché la nostra società fosse un veicolo di sport tra i giovani. Ho ritirato dalla Fip di Como il premio per i 40 anni di affiliazione, e sono contento perché nel nostro piccolo ci siamo tolti tante soddisfazioni».

Sotto la sua presidenza, Tavernerio ha raggiunto l’apice con un campionato in C2 e le finali nazionali Under 20. Rinnovato per tre quinti il direttivo. Lasciano il vicepresidente Tettamanzi (che rimane pro tempore in attesa del sostituto) e il dirigente Anghileri; entrano Gabriele e Marianna Prete e Alessandra Giordano.

Dunque Di Landri è sempre di più l’anima del Tavernerio. «Quando Tagliabue ha manifestato l’intenzione di lasciare, e non c’era nessuno per sostituirlo, mi sono offerto io - dice il 51enne allenatore di Camerlata -. Sono a Tavernerio da quando avevo 17 anni, e chi meglio di me conosce l’ambiente. Ringrazio quindi Tagliabue, come pure Tettamanzi che per tanti anni è stato una colonna dietro le quinte. Continuerò però nel contempo ad allenare: faremo la serie D, sempre che ci sia il ripescaggio, con una squadra giovane”.

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