I coach di Cantù: «Noi avanti
finché ci sarà consentito»

L’invito è fare gruppo, far valere il senso di attaccamento alla maglia e via discorrendo su questa falsariga. Concetti non semplici da far passare a giocatori che sono a Cantù da meno di tre mesi. Ma il tentativo, coach Evgeny Pashutin, l’ha fatto. Deve farlo, per forza di cose, per cercare di tenere uniti tutti ed evitare la deriva. O, peggio, il fuggi fuggi, sempre dietro l’angolo in situazioni di crisi. L’ha fatto a quattr’occhi con i giocatori, poi di fronte a taccuini e microfoni, ha voluto lanciare un appello ai tifosi di Cantù: «State con noi, venite tutti a Desio per sostenerci».

Appello sottoscritto anche dall’assistente Nicola Brienza, che aggiunge: «Questa situazione ci ha un po’ colti di sorpresa e speriamo che si possa risolvere in qualche modo. Conoscendo l’ambiente, confido in una risposta importante da parte del territorio e, ovviamente, anche dei tifosi: al di là di lunedì, che sappiamo essere una serata poco attraente a inizio settimana, sarà importante il contributo per il resto del campionato».

E la squadra come ha reagito? «Ci siamo parlati, vedo unità di intenti e andremo avanti finché ci sarà consentito. Viviamo alla giornata, sperando che questa situazione non incida troppo nella preparazione delle partite».

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