Il dolce ricordo di Ravaglia
Omaggio a mamma e papà

In campo poi i ragazzi del minibasket Cantù sono entrati con la prima squadra con dei cartoncini con la scritta Chicco Ravaglia

Freddo e nebbia, fuori a Desio, di quella talmente densa che la senti entrare nelle ossa. Dentro, un’altra storia, un caldo che ti arriva dritto al cuore, che fa commuovere. Cantù ha ricordato e celebrato Chicco, 19 anni esatti dopo quella maledetta notte del 23 dicembre 1999, che ce lo ha portato via per sempre.

Un nome che scalda il cuore, quello di Chicco, e che ha fatto venire gli occhi lucidi a tanti sugli spalti, molti c’erano anche quella sera contro Reggio Emilia, quando Chicco giocò la sua ultima, favolosa, partita.

In campo poi i ragazzi del minibasket Cantù sono entrati con la prima squadra con dei cartoncini con la scritta Chicco Ravaglia.

Frasi e foto di Chicco sui led pubblicitari mentre lo speaker, lo stesso che annunciava Chicco nella sua stagione canturina, a urlarne forte il nome per ricevere ancora il boato, caldo, dei suoi tifosi. Al padre Roberto una maglia della San Bernardo, col numero 6 e il cognome Ravaglia, che nessuno a Cantù ha più portato e porterai mai, consegnata da Antonio Biella, Amministratore Delegato di Acqua San Bernardo. Mazzo di fiori per la mamma.

Alla mamma Morena, un mazzo di fiori, rose bianco-blu consegnate per mano dall’amico e compagno di Chicco, Christian Di Giuliomaria: «Era un ragazzo al quale era impossibile non volere bene – ricorda prima della partita -. Sempre positivo, con una voglia di giocare, di migliorare e di vivere incredibile».

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