Il pagellone di fine campionato
Cantù, nessuno meglio di Gaines

Uno per uno i giocatori della sciagurata stagione della retrocessione

Il pagellone di fine campionato per l’Acqua S. Bernardo Cantù.

GAINES 7- I due tentativi sfumati in extremis in casa contro Trento e Reggio lo avrebbero potuto trasformare nel taumaturgo della stagione della S.Bernardo. Ma i dati finali raccontano che è stato il principale sbocco offensivo dopo il suo arrivo. Bloccato nel momento più delicato dal Covid ha comunque finito col 50% da due, il 33 da tre e 94 liberi guadagnati in appena 13 partite.

THOMAS 5,5- A dispetto del 34% totale, il tiro da tre è spesso sembrato una lotteria. Non ha mai difettato quanto ad energia e carica agonistica, nemmeno quando era nelle “rotazioni” dei lunghi in tribuna, il suo top è stato in occasione della vittoria a Varese.

SMITH 6,5- Prestazioni e cifre alterne (30 punti a Trieste, negativo in casa con Reggio, eccellente sette giorni dopo contro Trento), il difetto più evidente è stata la scarsa tenuta difensiva ed una forse inaspettata mancanza di leadership, anche lui comunque condizionato dal virus e da acciacchi fisici.

KENNEDY 4,5- Ha fatto sperare ad inizio stagione di poter dare il necessario contributo dentro l’area. Poi ha probabilmente iniziato a prestare maggiore attenzione alle sue cifre individuali, specie in difesa dove era concentrato solo sulle stoppate (a lungo leader del campionato), fino a “staccare” completamente a livello mentale. Vederlo da fondo campo posizionarsi in difesa (è un modo di dire, in realtà vagava per l’area) era spesso inquietante.

WOODARD 5,5 - Il campionato tedesco è ormai da qualche anno al livello di quello italiano, e il suo rendimento in Germania poteva promettere bene. Ma in definitiva non si è mai “inserito” nel gioco, nonostante abbia lasciato Cantù col 40% da tre, e un plus-minus positivo (l’unico…).

PROCIDA 6 - Poteva essere la stagione nella quale poter continuare gradualmente il suo percorso di crescita, ma l’annata storta gli ha complicato le cose. Lampi in qualche partita pure se in situazioni molto diverse (bene nel “meno 34” a Cremona, ma anche nella vittoria interna contro Varese e nell’equilibrata partita di Venezia), imparerà sicuramente anche a compiere scelte tattiche più fruttuose.

LEUNEN 6 - Una doverosa premessa: chi scrive non è per nulla “obiettivo“ nei confronti di Maarty, per l’apprezzamento nei confronti del giocatore e soprattutto della persona. Detto questo, non era adatto a questa squadra e la squadra non era adatta a lui: le sue doti di play “aggiunto” non si sono sposate con un gruppo più agonistico che tecnico e razionale. Le sue perle nella vittoria in trasferta contro Reggio e in casa contro Cremona; avrebbe dovuto dare un apporto “di testa” per 20/25’, ma i difetti nei ruoli interni hanno finito per richiedergli contributi mai stati nel suo repertorio.

LA TORRE 6 - Spesso ai margini, con entrambi i coach, quando è stato chiamato in causa (5’ di media in campo, a volte n.e.) non ha mai demeritato, adattandosi ad ogni ruolo esterno, anche da “quattro”, con una costante dedizione difensiva, e i teorici limiti offensivi sono in parte smentiti dai suoi 52% da due e 38 da tre.

BIGBY-WILLIAMS 5 - Debutta contro Brescia in casa, offre una buona prova nella partita vinta in trasferta contro Reggio Emilia, in casa contro la Virtus Bologna i 21 punti e 11 rimbalzi fanno sperare. Poi si disperde quasi completamente diventando inutile.

JOHNSON 6,5- Era il “quarto” nei piccoli, ma nel girone di andata ha fornito diverse prestazioni eccellenti, calando un po’ dopo il cambio di coach e per lo spazio per forza preso da Gaines. Giocatore più di aggressività ed energia che di raziocinio (pur tenendo il ruolo di secondo play e, per i noti motivi, a volte da primo) finisce comunque col 43% da due, il 40 da tre, ed un eccellente 95% ai liberi su 43 tentativi.

BAYEHE 6,5- Lui pure doveva essere il “quarto lungo”, ma la progressiva evanescenza di Kennedy e quella di Bibgy-Williams gli hanno lasciato uno spazio che ha saputo meritarsi specie a Venezia e con Cremona in casa (entrambe le volte in doppia doppia fra punti e rimbalzi). Anche lui, come Procida, imparerà a “scegliere” meglio le situazioni, schivando in futuro errori come i due falli evitabili del finale a Desio con Reggio.

PECCHIA 6- L’energia che porta sempre in campo lo fa apprezzare, e porta anche numeri interessanti (miglior rimbalzista in totale, 147 in 28 partite). In difesa si sbatte sempre ma nel suo ruolo - fatta anche per lui la “tara” delle conseguenze fisiche del virus - il 23% da tre rischia di essere un handicap troppo pesante per la sua crescita.

RADIC 5- Dopo i 12 punti nella sconfitta casalinga contro Brindisi, a Casalecchio contro la Fortitudo aveva prodotto il top di 17 punti e 10 rimbalzi. Nel complesso ha messo in mostra una consistenza (solo fisica, sia chiaro) difensiva accettabile, mentre in attacco oltre al mezzo gancio poco efficace (40% da due) non ha mostrato altro.

LANZI, BAPARAPE’, CAGLIO, BRESOLIN s.v. – Sei minuti in tutto per loro, ma la costante disponibilità -assieme ad altri compagni del PGC nei momenti di maggiore difficoltà sanitaria- per assicurare la necessaria competitività negli allenamenti, con entrambi i coach.

Gildo Broggi

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