Il Premio Bianchi al “Carlino”
«E per me ha valore doppio»

Un riconoscimento alla carriera, in campo e in Federazione, di Cattaneo, ora addetto agli arbitri della Pallacanestro Cantù

Carluccio Cattaneo (per tutti Carlino), storico dirigente canturino ed ex componente federale, riceverà domenica, in occasione dell’assemblea elettiva del Comitato Provinciale della Fip, il premio “Flaviano Bianchi”.

Un riconoscimento che viene assegnato a un tesserato del basket comasco “che si sia distinto per doti morali, risultati sportivi e meriti particolari”. Istituito nel 1986 dopo la prematura scomparsa dell’allora dirigente del Figino, nonché ufficiale di campo e consigliere provinciale, il premio inizialmente annuale è poi diventato biennale, e viene consegnato ogni quattro anni alle assemblee provinciali. Per il 2018 quindi viene conferito a Cattaneo, mentre il premio del 2020 è in memoria di Luciano Tofani, il presidente della Pallacanestro Como scomparso lo scorso agosto.

«È un riconoscimento che per me vale doppio – commenta Cattaneo -. Io e Bianchi infatti abbiamo fatto anni di pallacanestro insieme, sia sui campi da gioco che nel Comitato Provinciale, per cui sia la parte sportiva sia quella politica. Oltretutto il premio era stato inventato proprio da me e da Filippo Saladanna; avevo scelto io l’artista, di Cucciago, che ha realizzato questa opera di pregio. Sono molto contento».

Nell’albo d’oro compaiono tanti nomi illustri, che hanno fatto la storia del nostro sport: giusto per citare i primi, Cappelletti, Casamassima, Recalcati, Allievi, Marzorati, Pennestrì e via dicendo. «Io personalmente l’avevo consegnato a Marzorati nel 1991 a una festa al Casinò di Campione. Sono onorato di ricevere questo premio anche perché cade nel centenario della Federazione».

Stella d’argento del Coni al merito sportivo nel 2016, Cattaneo dopo una brevissima carriera di giocatore nel Csi di Lecco, è stato il fondatore dell’Abc Cantù nel 1969 e primo presidente, rimanendo nel direttivo fino al 2000. In ambito federale è stato tra il ’72 e l’80 consigliere del Comitato Provinciale e vicepresidente, e per vent’anni dal ’76 al ’96 consigliere regionale; ha fatto anche parte di alcune Commissioni nazionali. Dal 2013 è dirigente addetto agli arbitri della Pallacanestro Cantù.

«Sono nel mondo della pallacanestro da 55 anni - fa presente -, ricoprendo tanti incarichi, e posso dire che c’è un abisso tra il basket di una volta e quello di adesso. Oggi il gioco è molto atletico, forse mancano i fondamentali e forse manca chi li insegna. Anche in Federazione sono cambiate tante cose: quando sono entrato io nel 1972, era Como che comandava su Bergamo e Varese».

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