Il tifo di Cantù
«Cancelliamo la A2»

«Dobbiamo mettere davanti a tutto la squadra, mi sembra condivisibile la linea del presidente Allievi, che parla di unità di intenti».

Quattro giorni al debutto della Pallacanestro Cantù in campionato. Esaurite presentazioni e sfilate, la squadra si butta in palestra e deve fare i conti con un paio di imprevisti: Bucarelli ha un ematoma a una coscia che non passa (ha già saltato l’ultima partita di Supercoppa con l’Ucc Piacenza), mentre Boev deve osservare una decina di giorni di riposo per un’infiammazione all’appendice. In soldoni, Cantù non debutterà al completo. In una categoria che «non ci appartiene», come hanno cantato gli Eagles al vernissage di martedì sera.

Ma, citando coach Sodini, domenica al PalaBancoDesio ci sarà la prima «guerra stellare» contro l’Orlandina. Cantù non potrà contare sull’apporto degli Eagles. Che, martedì, hanno ribadito fin troppo bene la linea: pieno sostegno morale ai giocatori e allo staff (all’esterno appeso lo striscione «Solo per la squadra»), nessuno alla società. Al club, i tifosi più caldi del tifo canturino contestano alcune decisioni, prima tra tutte quella di non aver sostituito il gm Daniele Della Fiori dopo la retrocessione della scorsa stagione. È bastato che venisse citato, alla presentazione, per far partire un coro inequivocabile: «Chi ha sbagliato deve pagare».

Curioso anche il siparietto a fine presentazione, quando capitan Sergio si è intrattenuto alcuni minuti con la rappresentanza Eagles. Ha chiesto i motivi della loro decisione di non entrare al palazzetto. E loro hanno spiegato che non è una decisione contro la squadra, ma per la situazione: finché non si potrà tornare a tifare “come un tempo”, quindi senza distanziamenti, mascherine, ecc…, loro staranno fuori. Non solo metaforicamente: è possibile che domenica sera, per la partita contro Capo d’Orlando, sosteranno sul piazzale di Desio, incitando la squadra dall’esterno.

Fiutando gli umori della platea di Villa Calvi, tra il resto dei tifosi, la sensazione è che ci sia molta fiducia. L’Invito all’unità del presidente Allievi ha fatto breccia, almeno in una parte consistente del tifo.

Certo, in molti si sarebbero aspettati subito faville («quella partita con Treviglio, che delusione…»), ma c’ anche consapevolezza che la squadra potrà fare bene e raggiungere i propri obiettivi, trascinata da alcuni elementi («Diamo tempo alla squadra», l’opinione più diffusa). Tra i più applauditi? Nikolic, Bayehe e Johnson.

Non mancheranno, con il loro striscione, i soci del Basket Club Tremezzina, l’unico club legato a Cantù rimasto in circolazione. Il presidente Claudio Vaccani non ha dubbi: «Dobbiamo mettere davanti a tutto la squadra, mi sembra condivisibile la linea del presidente Allievi, che parla di unità di intenti».

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