«Importante avere Cantù in A
Aiuta i nostri bambini a sognare»

I presidenti delle minors comasche e la reazione alla retrocessione dell’Acqua S. Bernardo

Alcuni dirigenti delle società comasche l’hanno vissuta soffrendo come dei veri e propri tifosi, altri magari in maniera più distaccata. Ma comunque la retrocessione della S.Bernardo Cantù lascia orfano tutto il movimento provinciale di un punto di riferimento quale è la serie A.

“Il fatto che in provincia di Como esista una società di serie A è importante per tutto il nostro settore – sottolinea infatti Guido Corti, presidente della Polisportiva Comense -. I bambini devono avere la possibilità di sognare in grande e di poter ammirare lo spettacolo dei grandi campioni vicino a casa. Dovrebbe esserci una serie A in ogni provincia. Oltre che auspicarmi che possano essere ripescati, mi auguro che ci sia la possibilità di tornare a giocare a Cantù prima possibile. E spero anche che tutto il movimento possa puntare di più sui giocatori italiani, perché è difficile identificarsi o affezionarsi agli stranieri che cambiano ogni stagione: i ragazzi di oggi fanno riferimento e ricordano solo i nomi dei giocatori Nba”.

Tornando alla retrocessione “io me l’aspettavo – dichiara Fabio Borghi -. Me l’aspettavo perché sarebbe bello avere all’interno della società persone qualificate e che possano parlare realmente di pallacanestro. Qui vedo gente preparata su altri aspetti, ovvero nel gestire il contorno, come il palazzetto eccetera. E invece mancano delle persone di campo. Come Andrea Lanzi e Carlino Cattaneo, oggi gli unici che possono parlare di pallacanestro giocata e di spogliatoio. L’esperienza è tutto, il business è altro. Bisogna unire le due cose”.

“Comunque – aggiunge il presidente del Cucciago Bulls – secondo me ci ripescano. E penso anche che il Pianella avrebbe salvati tutti e tutto”.

Luca Rumi, presidente della Virtus Cermenate, vede la retrocessione di Cantù da un’altra prospettiva. “Il primo ragionamento da fare è che stiamo parlando di una delle migliori società in Italia, che sia in A1 o in A2, per cui l’indebolimento del movimento lo vedo relativo. E per inciso, penso che farà l’A1. La seconda cosa è vedere quale sarà il progetto al di là dell’eventuale ripescaggio. Perché da tifoso ovviamente sono dispiaciuto. Ma non è detto che l’A2 possa indebolire il progetto - sostiene Rumi -. Anzi, potrebbe essere che lo rafforzi. Sappiamo infatti che Cantù ha nel Pgc uno dei progetti più interessanti d’Italia. E quindi paradossalmente la retrocessione potrebbe diventare un’occasione di maggiore vitalità di tutto quello che concerne la crescita dei giovani”.

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