«Io, Gervaso e mio figlio Luca
La scuola migliore? La gavetta»

Il ritorno di “Ai lov dis gheim”, la rubrica firmata da Gianni Corsolini

È un periodo in cui la notizia dei morti non è più attuale. Purtroppo anche adesso, in un miglioramento generale per tutto il nostro paese, resta sempre una realtà ancora troppo pesante per le nostre zone.

Ultimamente ho perso anch’io degli amici e fra questi se ne è andato Roberto Gervaso che era un letterato e storico di un grande livello, noto particolarmente oltre che per diversi saggi, soprattutto per la Storia d’Italia scritta assieme ad Indro Montanelli. La mia amicizia con Gervaso si è formata grazie a iniziative organizzate da Rino Snaidero. All’epoca, con Snaidero ci recavamo spesso a Roma e abbinavamo gli incontri con le associazioni industriali a visite al Presidente Fip Coccia.

Gervaso viaggiò con noi in Russia e alcuni anni dopo partecipò ad un incontro all’Istituto Tecnico Malignani di Udine, incontro voluto per avvicinare i ragazzi al mondo del lavoro. In quei viaggi ebbi occasione di parlare con Gervaso anche della famiglia e lui fu molto incisivo nel consigliare a mio figlio Luca, convinto ad intraprendere la carriera di giornalista, la scuola migliore: la gavetta. Ribadì questo consiglio anche telefonandogli personalmente.

Per quanto riguarda invece la situazione del coronavirus, in Italia, per un lungo periodo, ci è stato un rispetto necessario delle regole. Ultimamente, però, a Milano e soprattutto a Roma sono successe cose incomprensibili, assembramenti senza utilizzo delle mascherine. Speriamo che i fondi prospettati non arrivino con troppa lentezza e si riescano ad attivare interventi per chi si trova in condizioni più disagiate. Dopo un periodo più collaborativo sta tornando un clima più conflittuale che investe le persone che, come è noto a tutti, ritengo autorevoli e degne di rispetto: Greta Thunberg, papa Francesco ed il presidente Mattarella.

Dobbiamo ringraziare proprio il presidente della Repubblica per aver fatto conoscere al paese le persone che hanno fatto del periodo di emergenza un’occasione per spendere a pieno la propria umanità. Fra i nuovi insigniti delle onorificenze al merito ci sono anche sportivi.

Mi piace citare, fra questi, l’azzurro del rugby Maxime Mbandà, volontario della Croce Gialla di Brescia, che ha soccorso ed è stato vicino a molte persone malate. Come Maxime, altri atleti stanno facendo capire di essere coscienti del momento che stiamo vivendo e della necessità di dare un messaggio come hanno fatto i calciatori inginocchiati dopo la morta di George Floyd.

Arriviamo alla nostra parrocchia sportiva. Mi ha fatto un gran piacere chiacchierare con il mitico Sergio Paggi, amico e collaboratore di Aldo Allievi, ed elemento fondamentale della storia della compagine canturina. Sergio mi ha riempito di ricordi anche rimembrando il comune amico Verdino.

Sappiamo tutti che in luglio ricomincia l’Nba, che fra poco riprende il calcio e si stanno muovendo altre discipline. Speriamo che si possa avere una riduzione dei contributi arbitrali a favore dello sport minore, per andare avanti in mezzo a tante difficoltà. Il periodo estivo è abitualmente la stagione dei camp per i ragazzini. Molti purtroppo hanno dovuto rinunciare a organizzarli perché la gestione attuale è molto impegnativa e soggetta ad un alto livello di rischio. Non si è sottratto all’impegno Fabio Borghi cui mandiamo un grosso in bocca al lupo. per la sua iniziativa.

I ragazzi sono il nostro futuro e nel futuro c’è anche un desiderio di continuità. Milano ha già mezza squadra. Anche Venezia si sta muovendo ma corre il rischio di perdere Daye. Cantù parte dalla conferma di Pancotto e delle giovani promesse. Salvaguardare lo sport dei giovani è fondamentale in questa stagione preolimpica in cui speriamo di consolidare il gruppo della Nazionale, cui hanno detto di volersi aggregare anche gli italiani che giocano all’estero, pur alle prese con scelte cruciali per la loro carriera.

Gianni Corsolini

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