La logica dice Red October
Capo si aggrappa alla disperazione

Alle 20.45 la sfida in Sicilia inserita nel quadro della penultima giornata di regular season.

La logica e il raziocinio sono schierate dalla parte della Red October in merito alle possibilità di uscire indenne questa sera (palla a due alle 20.45, match diretto dalla terna Begnis-Aronne-Bartoli) dal PalaSikeliArchivi di Capo d’Orlando.

Per limitarci all’essenziale, intanto perché l’Orlandina - buon’ultima della compagnia - ha perso 16 delle ultime 18 gare affrontate e gli unici due successi sono maturati contro la stessa avversaria, vale a dire Brindisi. E poi anche perché si ravvisa una sensibile differenza di qualità tra il roster brianzolo e quello siculo. Senza trascurare che quattro dei propri cinque successi esterni di questa stagione i biancoblù li hanno colti negli impianti di quattro delle ultime sei del lotto, ovvero Pesaro, Brindisi, Pistoia e Torino (in attesa di oggi, l’eccezione è rappresentata dalla sconfitta accusata a Reggio Emilia).

Ma lo sport non sempre asseconda la razionalità e una certa coerenza, venendo anzi spesso soggiogato dall’emozione del momento e da un qual tale estemporaneità.

Ed è appunto all’imponderabile che si aggrappa la Betaland per ribaltare l’esito di una sfida che appare già scritto. Facendosi forza tra l’altro dal ricordo ancora abbastanza fresco delle ultime tre partite giocate dentro casa che pur non avendola premiata l’hanno vista all’altezza di Brescia (78-88), Varese ( 73-75, con l’incredibile canestro sulla sirena firmato da Okoye) e Avellino (73-77 dopo un supplementare). Insomma, recentemente chi ha messo piede all’interno del “pallone” paladino non è che proprio abbia fatto delle scampagnate e il pane se l’è dovuto sudare. Anche perché il clima all’interno, e dunque l’ambiente, sa diventare un fattore.

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