Orgoglio laghée, carica Cantù
«Qui ci sentiamo come a casa»

Una delegazione di dirigenti e squadra alla cena del Basket Club Tremezzina

È sempre più biancoblù il cielo sopra al Basket Club Tremezzina. L’ennesima conferma, nella tradizionale cena sociale con la Pallacanestro Cantù, appuntamento che è tornato dopo lo stop imposto dalla pandemia nella passata stagione.

L’ambiente - quello nei locali che profumano di magia, per ciò che di meritevole si fa e per la straordinaria ospitalità del presidente Pierantonio Ferrari, della Cooperativa Azalea onlus - anche stavolta ha fatto la differenza: serenità, complicità, condivisione e quella dose di tifo - sotto forma di cori, foto e autografi - che non guasta mai. Anzi, che anche tutto l’ambiente canturino dimostra di gradire molto.

Nutrita la pattuglia biancoblù, capeggiata dal presidente Roberto Allievi («devo dire grazie a te alla tua famiglia: senza di voi tutto questo non sarebbe potuto accadere», l’accoglienza del numero uno del Basket Club, Claudio Vaccani) e dal gm Daniele Della Fiori: i coach Marco Sodini e Max Oldoini, il team manager Diego Fumagalli, il capitano Luigi Sergio, i due americani Trevon Allen e Robert Johnson, il fotografo Walter Gorini e l’addetto stampa Alessandro Palermo. Ospite d’onore Ciccio Della Fiori, che ha donato al Club una maglia della Nazionale.

Molti erano alla prima uscita (delle tre finora andate in scena) e a colpire, soprattutto, è stato l’orgoglio laghée, quello che costringe a sciropparsi cento e più chilometri alla volta per essere a Desio a incitare la squadra e di raccogliere una bella cifra da dare in beneficenza. Con lo “Zoccolo duro” del Club a lanciare i cori, tra i più attivi a portarli a conclusione proprio Marco Sodini.

Il coach ha speso parole importanti. «Noi come voi - ha detto - non vedevamo l’ora di riabbracciarci e rivederci in presenza. Abbiamo una squadra forte e posso garantirvi che tutti i giocatori, ma proprio tutti, faranno del loro meglio per rendervi ancora più orgogliosi di far parte della nostra famiglia».

Concetto, quello di famiglia, usato anche da Roberto Allievi. «Circostanze come queste - le sue parole - ci fanno sentire a casa e per questo devo ringraziarvi. Continuate a seguirci, vi prometto che faremo di tutto per non deludervi».

Applausi anche per Daniele Della Fiori. «Dieci giocatori forti in squadra - ha risposto -? Sono quelli che abbiamo cercato e hanno accettato di venire... Vero, Cantù continua a essere una piazza di richiamo, a livello nazionale e non, ma quello che ci rende più orgogliosi è essere riusciti a ritrovare, dopo questi tre anni, credibilità in tutto l’ambiente. Vincere? È il nostro obiettivo: bisognerà farsi trovare pronti a maggio e contare anche su una certa dose di fortuna, che non guasta mai».

L’appuntamento al prossimo anno lo dà il presidente Vaccani. «Nel frattempo continueremo a portare i nostri stemmi a Desio e in più trasferte possibili. Come già successo a Casale». Se questo non è amore...

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