Allenamenti tosti e a gran ritmo. La cura Sacchetti è lì da vedere

Il coach e la società non nascondono la squadra. Le sedute a porte aperte specie al pomeriggio

Lo ha confessato il primo giorno («io vorrei già far correre la squadra ad alti ritmi, ma è il preparatore che un po’ frena»), poi però s’è messo subito di buzzo buono e ha deciso di approfittare di ogni momento disponibile.

Tra pesi, atletica, tiri e giochi, la cura Sacchetti alla Pallacanestro Cantù è lì da vedere. Nel verso senso della parola, dato che un’altra delle novità della stagione sono le porte aperte fin da subito, con i tifosi che - seppur in maniera ancora timida e specie nella seduta del pomeriggio - fanno capolino al Toto Caimi, quartier generale della preparazione dell’Acqua S. Bernardo.

Il nuovo coach non ha posto vincoli di sorta («a me non danno fastidio») e il general manager Alessandro Santoro ha fatto suo l’assist («non ha senso chiudersi in una sorte di torre eburnea»), riservandosi pur tuttavia dei momenti nei quali la squadra e lo staff tecnico potrebbero avere bisogno di tranquillità, lontano da occhi indiscreti.

Una novità, quella di riportare la gente al palazzo anche in settimana. Era uno dei must ai tempi d’oro al Pianella, una sorta di buen ritiro per i più affezionati. È invece venuta un po’ a mancare nelle ultime stagioni, un po’ per scelta delle diverse proprietà, un po’ per isolare il gruppo e un po’ per le restrizioni da Covid, che hanno condizionato le ultime due stagioni.

A proposito di restrizioni, anche il Toto Caimi ha il limite di 99 spettatori, ecco perché la situazione va monitorata e lo scrimmage contro la Juvi Cremona del 3 settembre sarà rigorosamente a porte chiuse.

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