Cantù, a te la coppa dell’organizzazione

L’altra sfida «L’organizzazione delle Final Four di Coppa Italia ha rappresentato per Pallacanestro Cantù un test importante»

Alla fine, un bilancio complessivo bisogna pur farlo, anche convivendo con l’amarezza comprensibile di un’eliminazione immediata. Ma Cantù, intesa come società, città e territorio, per la prima volta si è cimentata nell’organizzazione di un evento complesso come la Final Four di Coppa Italia Lnp.

Un appuntamento in cui si è mescolato il predominante aspetto sportivo a eventi di supporto e integrazione che hanno richiesto sforzi organizzativi non indifferenti.

A tratteggiare l’esperienza della Final Four, da varie angolature, è il general manager di Pallacanestro Cantù, Sandro Santoro.

«L’organizzazione delle Final Four di Coppa Italia ha rappresentato per Pallacanestro Cantù un test importante e un momento di crescita per tutta la nostra struttura societaria. Abbiamo viaggiato parallelamente a ciò che si muove al nostro sistema di gestione, in cui il risultato sportivo conserva certamente un elemento predominante, ma nulla può cancellare la buona riuscita di una manifestazione complessa».

Sono arrivate testimonianze importanti in sede: «Abbiamo ricevuto attestati di stima dalle società, dagli addetti ai lavori e da tutta la Lega Nazionale Pallacanestro che, tramite il presidente Pietro Basciano, ci ha inviato una lettera di ringraziamento che abbiamo apprezzato con orgoglio».

Il clou dell’evento sono stati ovviamente i due giorni di partite alla E-Work Arena, ma la Final Four canturina è stato anche molto altro: «Penso – prosegue il dirigente canturino – al numero di eventi collaterali, che sono partiti con la presenza del ministro Andrea Abodi e si sono conclusi con il Marketing Meeting svoltosi in Casa Uyba all’E-Work Arena, hanno rappresentato un percorso di avvicinamento alle gare di semifinale dove si è ottenuto successo di presenza e partecipazione attiva, a conferma che il messaggio di Pallacanestro Cantù è arrivato ed è stato apprezzato».

Inutile soffermarsi troppo su cosa sia mancato, ossia un trofeo in più in bacheca: «È mancato il risultato sportivo, cosa di cui siamo profondamente dispiaciuti, ma è stato un successo per quanto siamo riusciti ad organizzare esaltando le qualità e le potenzialità della nostra intera organizzazione. Questo non deve essere una consolazione, ma è una soddisfazione».

© RIPRODUZIONE RISERVATA