Cantù riparte dal raduno
«La forza del gruppo aiuta»

Pallacanestro Ieri mattina e nel pomeriggio i primi allenamenti, con i nuovi arrivi Cesana, Nwohuocha e Burns in campo. Ottimista il coach Sacchetti

Tutti a centrocampo dopo l’ultima sessione di tiri, un urlo («Cantù!»). E volti distesi, che forse – in questo momento – sono la cosa più importante. Il treno è ufficialmente partito: dopo le visite mediche di giovedì e il primo allenamento di ieri, è iniziata la stagione della Pallacanestro Cantù. Il gruppo dei vecchi giocatori capeggiato da Bucarelli e Nikolic con Baldi Rossi e Berdini, i nuovi arrivati (ma in passato già a Cantù da giovanissimi) Cesana e Nwohuocha, oltre alla “chioccia” Burns, il meno giovane con i suoi 38 anni da compiere a settembre (ma che fisico…). E poi – quasi una notizia – un americano già in Italia, ossia Hickey atterrato giovedì pomeriggio. All’appello, ai due allenamenti, ieri mancava solo Young, atterrato comunque in serata a Malpensa. A completare il gruppo, Tarallo e i cinque giovani aggregati dal Pgc. Tutti subito disponibili per il primo allenamento, alle 9, sotto la tensostruttura del PalaBlackCourth di Albate.

Alle prese con le prime corse, gli esercizi, i pesi e i primi tiri a canestro, sotto gli occhi del preparatore D’Ancicco. Al pomeriggio, nuova seduta, terminata con un incontro aperto alla stampa. Un bel clima da primo giorno di scuola, in una stagione da cui i tifosi si aspettano molto. Anzi, tutto. Tutti lo sanno, da presidente in giù. È parso su di giri in particolare coach Meo Sacchetti, alla sua seconda stagione consecutiva in panchina: «Io e il mio staff siamo molto contenti di poter lavorare con questo gruppo di giocatori e sarà proprio la forza del gruppo che ci aiuterà nei momenti difficili. Questa sarà la cosa più importante che va al di fuori delle individualità, della tecnica e della tattica proprio perché consentirà al gruppo stesso di scoprire e valorizzare ogni giorno il piacere dello stare insieme. Ogni cosa che riusciremo a conquistare dovrà passare attraverso quella volontà di migliorarsi tutti i giorni».

Nel periodo che di preparazione che si è aperto ieri, andranno approfonditi tanti aspetti: «Ci aspettano settimane intense di lavoro, per riuscire a trovare la migliore condizione fisica, la giusta chimica e far capire a tutti i giocatori l’importanza del loro ruolo. Far percepire a ognuno di loro il piacere di ritrovarsi in palestra per costruire qualcosa d’importante è un obiettivo».

Che squadra aspettarsi? «Coraggiosa e con personalità, pronta a giocare con grande ritmo ed energia per poter regalare al nostro pubblico un bel basket, quello che piace a me, capace di divertire chi lo gioca, prima di tutto, e poi chi lo guarda. Investire sulla soddisfazione dei nostri tifosi sarà uno tra gli obiettivi di questa stagione». Ormai è un veterano di Cantù e, con Nikolic, forma la coppia di giocatori “reduci” dalla prima stagione in A2 dopo la retrocessione.

Lorenzo Bucarelli è a Cantù per la terza stagione consecutiva: «Il primo giorno è sempre un po’ particolare, ma si vedono già tanti volti sorridenti ed è il modo miglior per cominciare. Io ancora a Cantù? Sono felice, le motivazioni che mi hanno spinto a firmare nuovamente sono le stesse di due anni fa. Potevo avere soluzioni più vantaggiose, ma ho preferito continuare qua, ormai c’è un legame forte con questa piazza».

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