Cantù vuole subito girare pagina. «Nel ritorno sempre più dura»

Campionato Per Cantù e per l’assistente trapanese Ugo Ducarello, domenica a mezzogiorno c’è una chance

«Da sportivo, dico che c’è un avversario da battere, sempre. Contro la Vanoli siamo stati più bravi noi, contro Treviglio più bravi loro, sia nelle percentuali da 3, sia nel dominio dentro l’area». Ma, dopo una sconfitta, c’è sempre una seconda chance per riparare e rimettersi in carreggiata.

Per Cantù e per l’assistente trapanese Ugo Ducarello, la seconda chance sarà – domenica a mezzogiorno, partenza per la Sicilia sabato mattina – la trasferta a Trapani. Nessuno meglio del vice di coach Sacchetti conosce la squadra siciliana, incappata in un’annata caratterizzata dalla discontinuità. Un quintetto che, nei due precedenti stagionali contro in Cantù – in Supercoppa e in campionato –, ha saputo dare del filo da torcere alla S.Bernardo, pur uscendo sconfitta in entrambe le occasioni: di un punto nei quarti di Supercoppa, di 8 al PalaDesio all’andata.

E come arriverà Cantù alla sfida in programma al PalaAuriga? «Certamente la sconfitta a Treviglio non ha fatto piacere – dice Ducarello – perché era una partita importante soprattutto per la seconda fase. Non che Cantù abbia giocato male, ma c’è qualche demerito nostro in questo passo falso. Loro inoltre sono stati bravi a segnare nei momenti più importanti. Da queste considerazioni dovremo ripartire per fare meglio in futuro e Trapani è già un ottimo test».

Tre anni sulla panchina di Trapani, per Ducarello – nato a Erice – non sarà una partita come altre. E certamente non sarà una partita semplice: «Affronteremo una squadra viva. L’ho vista di recente a Milano, l’Urania ha saputo batterla grazie al talento dei singoli. Ma ha sempre un grande atteggiamento che le ha permesso di vincere tanti scontri diretti, anche in campi non semplici. E con noi ha sempre dato il massimo, impegnandoci seriamente».

Un discorso che vale per Trapani ma anche per altre squadre: «Nel girone di ritorno non bisogna sottovalutare nessuno. Tutti hanno un obiettivo da raggiungere e quindi nessuna squadra parte vittoriosa o sconfitta. Conta sempre, ma in particolare per questa sfida, avere un approccio forte alla partita. Guai a far sentire del “morbido” a una squadra come Trapani. Come spesso abbiamo fatto nel girone di andata, dobbiamo provare a trovare subito quel solco che poi diventa difficile colmare: è un’arma che ci ha consentito di vincere tante partite».

I punti di forza di Trapani? «Hanno aggiunto Stumbris, un giocatore che dà sostanza dal punto di vista offensivo e hanno recuperato Ripil, altro giocatore interessante. Dovremo evitare di farli correre: se prendono fiducia con canestri facili possono diventare pericolosi. L’ambiente? Quando allenavo io, c’erano 3 mila spettatori fissi. Ora il palazzetto si riempie in occasione delle grandi sfide, ma c’è sempre uno zoccolo duro che non fa mai mancare il proprio apporto».

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