C’è Cantù-Udine, un quarto di nobiltà

Basket La Coppa Italia regala oggi a Desio (ore 20.45) un appuntamento di lusso: è il remake della finale del 2021. Il tecnico Sacchetti: «Un impegno bello e importante, testiamo una squadra che in estate era data come favorita»

Quarti di finale di Coppa Italia, un debutto effervescente per Cantù: oggi alle 20.45 arriva Udine, in una partita da dentro o fuori. Chi vince si qualifica per le Final Four – e affronterà in semifinale la vincente di Cento-Treviglio -, chi perde è eliminato senza appello.

Ma stasera, chi sarà al PalaDesio, non potrà che ripensare alla sfida, a tratti appassionante, dello scorso anno. Sia in campionato, sia in Coppa Italia. Cantù-Udine è stata “la” partita che ha caratterizzato un’intera stagione.

Un duello avvincente

Avvincente il duello in campionato, con due vittorie della S. Bernardo ma con i friulani primi al termine della regular season e della fase a orologio. E anche la Coppa non è stata da meno: le due squadre si affrontarono a marzo in finale a Roseto degli Abruzzi, vinse Udine 74-55 su una Cantù sfinita dagli impegni ravvicinati e da un’ondata Covid.

Ma è anche la sfida tra le due grandi deluse della stagione 2021/22, entrambe sconfitte in finale playoff – una da Scafati, l’altra da Verona -, con promozione rimandata a data da destinarsi. Una promozione che resta, anche quest’anno, l’obiettivo prioritario di entrambe le formazioni.

Prima però c’è la sfida di Coppa, che consentirà di cominciare a studiarsi e conoscersi, anche se Udine è in piena rivoluzione. Lo stesso coach Meo Sacchetti non vuol dare troppi significati alla sfida, specialmente in ottica futura: «Ogni tanto si guarda troppo avanti: ora abbiamo questo quarto di finale, poi ci saranno le Final Four, poi i playoff. Non è una partita da considerare in qualche modo decisiva per il nostro futuro: in questo momento penso solo a come battere Udine. Anche perché poi a gennaio avremo appuntamenti importanti a Rieti e in casa contro Cremona. Non ho mai pensato troppo “oltre”».

Ma confrontarsi con Udine è comunque una tappa significativa del percorso della S.Bernardo: «È un impegno bello e importante, testiamo una squadra che in estate era data come favorita nell’altro girone, per storia e roster. Hanno avuto qualche problema in questi primi mesi, ma è stimolante confrontarsi con una squadra più profonda rispetto a quelle che abbiamo affrontato di recente».

Il tecnico si aspetta un confronto di alto livello: «Udine è una squadra completa, che ha operato nuove scelte tra gli italiani. Sfideremo due stranieri di qualità come Sherrill e Briscoe. Gentile? Se sarà della partita, così come Monaldi, lo testeremo e cercheremo le contromisure: sarà uno stimolo in più».

«Andiamo avanti così»

Sarà una Cantù al completo, senza però Pini, sospeso a tempo indeterminato: «Andiamo avanti così, se avremo problemi parlerò con la società. Ora però non abbiamo la minima intenzione di modificare la squadra».

Sebbene un gradino sopra, ma Sacchetti nel suo piccolo è un autentico specialista di vittorie in Coppa Italia, essendosi aggiudicato tre edizioni di quella maggiore con due squadre diverse: «La prima è stata a Sassari nel 2014, l’anno dopo l’ho rivinta ancora in Sardegna, aggiungendo lo scudetto. Ma è importantissima anche quella vinta nel 2019 a Cremona. Sono trofei che rimangono: sono state tappe importanti per me come allenatore e sono un patrimonio delle città e delle società. Giocatori e allenatori passano, ma i trofei restano».

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