Cento, ancora tu. «Cantù è superiore, ma ci riproviamo»

Basket A2 Dopo il colpo gobbo nelle finali di Coppa Italia, coach Mecacci torna a incrociare l’Acqua S. Bernardo: «Sarà una bella partita anche sugli spalti, come a Busto»

Ritrovarsi di fronte Cantù, sarà come rivivere un piccolo sogno. Un mese fa in semifinale di Coppa Italia, a Cento riuscì il colpo grosso: battere la grande favorita, nonché organizzatrice delle Final Four. Dopo meno di un mese, Cento farà nuovamente visita a Cantù: una curiosità, per due squadre che prima della partita di Busto Arsizio non si erano mai incrociate.

Coach Matteo Mecacci, tecnico della piccola ma tenace Cento – finalista di Coppa e seconda forza del girone Rosso alle spalle di Forlì – sogna un altro colpo.

«Partita nella partita»

Ma sa anche che non sarà semplice ricreare quelle condizioni ottimali che permisero a Cento di imporsi su Cantù: «Ci sarà una partita nella partita, su questo non ci sono dubbi. Cantù da due anni vuole risalire in seria A, finora ha disputato un campionato di altissimo profilo, ma in questo girone Giallo deve inseguire. Dall’altra parte, oltre a questa fortissima motivazione che la spingerà a conquistare il primo o il secondo posto, prevedo un inevitabile sentimento di rivalsa, di “vendetta sportiva” per quanto accaduto in Coppa».

Passo indietro d’obbligo. Cosa è successo quel sabato 11 marzo alla E-Work Arena di Busto? «Sappiamo bene che quando si affrontano squadre come Cantù, Treviglio e Cremona, il punto di partenza è che serve la partita perfetta e che potrebbe anche non bastare. Serve anche l’aiuto degli avversari, magari non nella giornata ideale. Credo sia successo questo a Busto. Perché i livelli differenti nello sport esistono e Cantù, oggettivamente, ci è superiore. Poi sia sa, nella partita secca può succedere di tutto: a noi è andata bene. So che a Desio verranno molti tifosi: sarà una bella partita anche sugli spalti dopo le prove fatte a Busto».

Aspettative di Cento? «È inutile far pretattica, ci presenteremo in condizioni non ottimali, probabilmente senza Toscano. Nessuno ci chiede la promozione in A, non abbiamo nemmeno un palazzetto idoneo. Detto questo, in campo noi entriamo sempre per vincere e teniamo sempre a ottenere il miglior risultato possibile. L’anno scorso uscimmo ai quarti in gara 5: ecco, non nascondiamo che migliorarci, guadagnandoci la semifinale, sarebbe cosa gradita».

«Non siamo al massimo»

Cento ha esordito nel girone Giallo con una sconfitta in casa contro Treviglio: «Questo è senza dubbio il girone più duro e attrezzato, mi spiace che Cento ci sia arrivata non al massimo della condizione. L’obiettivo, al di là della posizione, è ritrovarci e preparare i playoff. Da un lato siamo fortunati: giochiamo senza assilli, vogliamo essere dei “simpatici guastafeste”. Il che comporta di essere poco simpatici a chi dovesse essere sconfitto da noi…».

E di Cantù chi prenderebbe? «È una squadra che mi piace, che ha confermato tanti italiani. Per duttilità e intelligenza cestistica, prenderei Da Ros, un giocatore non a caso ha già vinto l’A2 a Trieste. Dico poi Baldi Rossi, un giocatore da serie A, come sta dimostrando in questo campionato. E mi riprenderei Bucarelli, che ho allenato quando era poco più di un bambino a Siena: sono davvero contento che stia facendo così bene in A2, in una piazza come Cantù».

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