Cesana: «Cantù molto forte ma in gara secca ci si può provare»

Intervista Invece Luca Cesana, albavillese e colonna dell’Ucc Piacenza, è molto più maturo dei suoi 25 anni e la chiacchierata lo conferma

Fosse un’intervista un po’ fru fru tutta nastrini e paillettes si potrebbe parlare del suo legame con Beatrice Negretti, pallavolista del Vero Volley Milano, per quella che è la coppia più bella dello sport comasco. Fosse la solita intervista all’ex, sarebbe probabilmente il tradizionale rincorrersi di ovvietà e banalità.

Invece Luca Cesana, albavillese e colonna dell’Ucc Piacenza, è molto più maturo dei suoi 25 anni e la chiacchierata lo conferma. Trasformandosi nell’intervista a un ottimo giocatore con tanto cervello e grande cuore. Domenica tornerà a Desio da avversario della sua Cantù.

Come va, Luca?

Tutto bene. Ho recuperato. Il brutto è alle spalle e ho trovato un equilibrio di condizione che mi permette anche di spingere, ora.

Tornasti, dopo l’infortunio e la clausura, giusto un girone fa, gara di andata con la S. Bernardo...

Ed è cambiato davvero tutto, se penso che allora mi chiamarono il giovedì per la domenica, che non ero all’interno delle rotazioni e che non giocavo da sei mesi.

Tutta altra musica, adesso...

Sono contento, perché a Desio stavolta giocherò, non come l’anno scorso quando mi toccò soffrire dietro la panchina.

E Piacenza come sta?

Più e più volte abbiamo cambiato faccia, per via degli infortuni, dei cambi di ruolo, delle gerarchie e per l’arrivo di nuovi acquisti.

Siete in un momento non troppo brillante.

Arriviamo da tre sconfitte. Mentre con Torino è stata lottata fino in fondo, nelle ultime due è andata peggio. Adesso abbiamo bisogno di avere più fame, avremo ancora una nuovo assetto e mi aspetto un miglioramento. Anche perché di là c’è la capolista. Spero che basti a darci un po’ di fuoco.

Ecco, appunto, Cantù...

Oggettivamente squadra molto forte. Che arriva con risultati importanti alle spalle e che è allenata molto bene. Ma sarà una partita secca, e si può fare. Ne siamo consapevoli.

Senti Cantù e pensi a...?

È la società che mi ha cresciuto, che guardo sempre con grande simpatia e per la quale faccio il tifo. A parte, ovviamente, quando sono dall’altra parte, perché allora tifo per me.

Lo sai che da queste parti qualcuno ti avrebbe visto volentieri ancora in biancoblù?

Ho sentito, e mi ha fatto piacere. Ho ancora tanti amici, oltre ai tifosi.

Torneresti?

Ovviamente.

Cosa è rimasto di quel Cesana che l’anno scorso batté il record di punti in singola partita di A2?

Sono lo stesso giocatore, con la stessa grande fame di exploit. Essendo quello un record, sarà molto difficile da ripetere. Ma io continuo a lavorare forte in allenamento e a pormi obiettivi sempre più alti.

Quanto ti hanno cambiato il lunghissimo infortunio e la lontananza dal campo?

Prendiamo il bello di una vicenda brutta. Mi sento, come detto, lo stesso giocatore, ma fortificato e con un bagaglio di esperienza in più. Ed è dato proprio dall’infortunio che, paradossalmente, ha offerto la possibilità non di poco conto di conoscermi di più, di conoscere il mio corpo e di sapere i miei limiti e quanto poter spingere o no.

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