Ducarello, bentornato: «Il Meo amico coach. E con lui ci si diverte»

Basket L’assistente ha già vinto al fianco di Sacchetti ed era già stato a Cantù nell’anno di Brienza: «Basket frizzante il suo, e per la fortuna ci penso io»

Insieme, per raggiungere nuovamente il grande traguardo della promozione. Del resto, Ugo Ducarello di salite dalla A2 ne ha festeggiate un paio, sempre con Romeo Sacchetti. Prima a Capo d’Orlando, poi a Sassari.

Dopo alcuni anni, ora si ritrovano e per Ducarello si tratta anche di un ritorno a Cantù, sempre nelle vesti di assistente, dopo aver condiviso alcuni mesi con Nicola Brienza nel 2019: «Ho un grande rapporto con Meo, ci conosciamo da tanti, anni. Non succedeva da un po’, non si erano crete le situazioni giuste. Ora sì e sono felice: lui per me è come un padre. Ho accettato volentieri anche perché torno in un posto di cui conservo bellissimi ricordi».

Ritorno

Era stato a Cantù dopo l’abbandono di Gerasimenko. Ora le vicende societarie sono ormai del tutto sistemate, ma c’è una serie A da riconquistare: «Io voglio dare il mio contributo. Con Meo abbiamo vinto due campionati di A2, anche se era un’altra epoca e un’altra formula. Al di là delle vittorie, sono stati anni vissuti alla grande». Cosa darà alla S.Bernardo l’ex ct della Nazionale? «Il suo più grande pregio è far diventare piccoli problemi all’apparenza insormontabili. Sa come togliere pressione e come metterne se serve».

Specialista in vittorie di A2 con Sacchetti, Ducarello prova a spiegare come vincere un campionato così impegnativo: «È una serie lunga e impegnativa, durissima. Per vincere serve certamente un gruppo degli italiani molto compatto e coeso: gli stranieri nelle difficoltà possono essere un fattore, ma gli italiani aiutano a trascinarti fuori dalle sabbie mobili: è importante che stiano bene insieme in campo e pure fuori. Altre componenti importanti? Budget, qualità del roster, ambiente compatto e “fattore C..”». E potrebbe non bastare: «Cantù e Udine lo scorso anno erano le più forti, chi avrebbe scommesso su Scafati e Verona? Non sempre va tutto come si vorrebbe, inoltre le sorprese sono sempre in agguato».

Che Cantù bisogna aspettarsi con Sacchetti? «Una squadra “alla Meo”: la caratteristica principale è che le sue squadre divertono. Il gioco è frizzante e l’aspetto difensivo sarà importante perché se devi correre, devi farlo fin dalla difesa, per cercare di sfruttare al meglio le qualità di ogni singolo giocatore: tutti dovranno essere molto coinvolti, è la filosofia di Sacchetti».

Qualità

Ducarello è sicuro della qualità del roster: «Ci sono ottimi giocatori, perimetrali e interni, come Baldi Rossi e Da Ros. Stefanelli, Nikolic e Bucarelli danno garanzie. E attenzione a Rogic, che fa punti e mette in movimento gli altri. Siamo soddisfatti del mercato».

Certo, c’è quel “fattore C” con cui fare i conti. Negli ultimi anni, Cantù non è stata molto fortunata in campo: «Porterò io il sale dalle saline della mia Trapani. Ma mi auguro davvero che non serva spargerlo nel prepartita…».

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