Ecco la Pallacanestro Cantù Next. Una sinergia forte e che funziona

Basket L’ingaggio di Hickey è giusto l’ultima delle operazioni coordinate dalle due realtà. Decisivo l’extra budget messo a disposizione del club, che si è assicurato una prima scelta

«Poco da dire, se non che sono contento per Sandro Santoro, che ho visto sollevato, e per tutta la squadra. Il resto lo farà il campo». Andrea Mauri, amministratore delegato di Cantù Next, dopo l’ultimo ingaggio respinge i complimenti al mittente. Non che non gli facciano piacere, anzi. Ma in questo momento ha ben altri pensieri per la testa.

E quel «sono contento» rubatogli in una conversazione privata ha un sapore particolare. Perché si porta dentro l’amore (grandissimo) e l’interesse (ancora di più) per le sorti della Pallacanestro Cantù. E , adesso più che mai, le sorti rischiano di legarsi a doppia mandata a quelle della nuova arena. musa ispiratrice del lavoro della società di imprenditori.

Binari paralleli

Si viaggia su binari paralleli, eppure all’orizzonte sempre di più si vedono gli incroci: da un lato il bando per il nascente palazzo di corso Europa, che tiene vispi e svegli coloro che ci stanno mettendo (da anni) la testa, e dall’altro la costruzione della squadra che, per il terzo anno consecutivo, andrà a caccia del ritorno in serie A.

Mai come in questo momento, quindi, si avverte il peso psicologico di una missione sportiva che può essere traino di quella imprenditoriale e che prenda vigore e spinta dalla stessa. Non si spiegherebbe in altro modo - se non nello sconfinato affetto di chi si è preso a cura la costruzione di un impianto destinato a entrare nella storia della città e del territorio - l’attivismo, più che significativo, dell’ultimo periodo.

Coronato, tra l’altro, con l’ingaggio del play Anthony Hickey, favorito da un extra budget targato Cantù Next, che ha messo sul tavolo la differenza tra quanto stanziato dalla società per il secondo straniero e quanto richiesto dal giocatore stesso per vestire il biancoblù rispetto alle altre proposte europee.

Buona salute e ambizioni

Ha funzionato dunque alla perfezione la sinergia tra le due realtà, una sorta di vasi comunicanti che sono ormai attivi da anni e che hanno trovato esecuzione pratica anche molto di recente. Sia sulla squadra, in termini di ingaggi, sia sull’attività, organizzativa e non solo. Un bel vantaggio per due realtà che - fortuna loro e dei tifosi - godono di buona salute e sono piuttosto ambiziose.

Nell’operazione Hickey, il general manager Alessandro Santoro era davanti a un bivio: dare fondo al tesoretto rimasto e quindi accontentarsi di uno straniero d’altra fascia oppure fare l’all in su un giocatore... d’alta fascia, così come accaduto con il play che arriva dall’Hapoel Haifa. E lo ha fatto dopo che da via Como, sede anche di Cantù Next, è arrivato l’ok del presidente Sergio Paparelli e dell’ad Andrea Mauri.

L’idea, infatti, di ingaggiare un giocatore in grado di far fare il definitivo salto di qualità a una squadra già più che competitiva, infatti, “sfagiolava” un po’ tutti. E così è andata. Per la felicità del tecnico Romeo Sacchetti e dello staff. L’Acqua S. Bernardo si è così assicurata una prima scelta assoluta. Adesso, a pensarci bene, possiamo anche chiamarla Pallacanestro Cantù Next.

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