«Hickey è il vero leader, sarà “capo giocatore”. Visto che fisico Burns?»

Basket Il ds Frates e i primi giorni di lavoro di Cantù: «Mi limito alle sensazioni: positive in tutti i sensi. Young arriva da Bamberg, da lì non si passa per caso»

«Prepariamoci a un campionato ancora più duro: le medio-piccole saranno “feroci”». La previsione di Fabrizio Frates, direttore sportivo della Pallacanestro Cantù, più sulle (note) pretendenti alla promozione in serie A, è sulle squadre che avranno come obiettivo la salvezza.

Perché quest’anno è attesa autentica “bagarre”: tra retrocesse direttamente e dopo le forche caudine dei playout, saranno sei le squadre che abbandoneranno la A2, per arrivare a completare la riforma del basket delle “minor”, che prevederà dalla prossima annata sportiva 20 squadre nella seconda serie del basket.

«La formula – spiega Frates – renderà il campionato ancor più competitivo. Non vedo squadre-materasso, tante piccole si sono rinforzate. Sei retrocessioni significa il 25% delle partecipanti: è un attimo finire all’inferno».

Difficoltà che si aggiungono a difficoltà: «Sicuramente le esperienze dell’ultimo anno hanno rafforzato la convinzione che sia un campionato durissimo, con più squadre ambiziose, e secondo me sono anche di più rispetto al passato: Verona e Trieste neoretrocesse vorranno tornare su subito, Udine ci riproverà, poi vedo bene Forlì e Torino. Inoltre, al gruppo si aggiunge la “nuova” Trapani, che ha fatto scelte di primissima fascia».

Quindi Cantù non è favorita? «L’ambizione ce l’abbiamo, come sempre. Ma come noi ce ne sono davvero tante. Facciamo tesoro di quanto successo, specialmente due anni fa: furono decisive per le nostre sorti le sconfitte contro Piacenza e la già retrocessa Fabriano, non dovremo più incappare in simili giornatacce… Inoltre, attenzione alle sorprese, che non mancano mai: nel Rosso, e potremmo prima o poi incrociarle, Nardò e Rimini sono due signore squadre».

E Cantù? «È lì con le altre. Ma siamo a inizio preparazione e non abbiamo praticamente ancora introdotto i contatti tra i giocatori. Mi limito alle sensazioni, positive, in termini di disponibilità e voglia».

In tal senso, i due statunitensi Hickey e Young hanno impressionato il ds canturino: «Hickey è un giocatore importante per la categoria: ha doti tecniche indiscusse e le farà vedere, vogliamo sia anche un leader per ruolo e per personalità. Può prendere in mano la squadra come “capo giocatore” e speriamo non sia l’unico. Young arriva da Bamberg, società di altissimo livello, tradizione e organizzazione: da lì non si passa e non si resta per caso o senza qualità».

Il resto del gruppo è già conosciuto, ma anche per Frates è un piacere poter riaccogliere tre ex: «Cesana e Nwohuocha posso dire che sono nostri al 100%: certo, sono andati in giro per l’Italia, ma ora sono tornati a casa. E poi c’è Burns, un giocatore che ha lasciato un grande ricordo: l’ho ritrovato in splendida forma e, come sempre, super professionale perché ha mantiene il suo fisico sempre con attenzione e cura».

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