«Lezione imparata: nessun proclama. E poi c’è Sacchetti»

Roberto Allievi , presidente della Pallacanestro Cantù: «Guarderemo solo alle singole partite. La garanzia è il nostro coach»

Partirà ufficialmente con il raduno del prossimo 17 agosto la stagione del riscatto per la nuova Acqua S.Bernardo Cantù.

Nel primo giorno spazio agli esami fisici e medici di rito, poi dal 18 il via agli allenamenti agli ordini di coach Meo Sacchetti. Tutta la preparazione si svolgerà a Cantù, poi a settembre la presentazione ufficiale della squadra ai tifosi e agli sponsor. C’è da cancellare la delusione per la finale playoff persa contro la Givova Scafati. La società, con in testa il patron Roberto Allievi, lo sa bene e per questo sta allestendo una Pallacanestro Cantù all’altezza.

Dalla scelta dell’allenatore, un maestro di basket che non ha bisogno di presentazioni, alle conferme dei migliori dell’anno scorso, ai nuovi acquisti, tutto sembra procedere senza intoppi nella nuova sede di via Como.

La serie A2 però può riservare brutte sorprese, il popolo biancoblù l’ha provato sulla sua pelle poco più di un mese fa. Quindi, meglio stare “schisci”. Testa bassa e lavorare, questa è la parola d’ordine. Certo con questo mercato la sensazione è che si voglia aggredire la pratica con forza.

Presidente Allievi, brucia ancora la mancata promozione?

Sicuramente è stata una grande delusione, difficile da digerire. Avevamo lavorato con l’obiettivo di salire subito in serie A1, poi sono intervenuti alcuni fattori che purtroppo ci hanno complicato la strada. In primis, l’infortunio del capitano Luigi Sergio, che non siamo stati in grado di sostituire. Poi la questione relativa al vaccino anti Covid19 con Robert Johnson, giocatore che si era dimostrato di alto livello nel girone d’andata e su cui avevamo investito molto, ma che non abbiamo sostituito in modo adeguato. Due situazioni che non potevamo prevedere e che abbiamo pagato a caro prezzo.

Anche i risultati però sono a tratti mancati…

Certo, abbiamo perso alcune partite che erano alla nostra portata, punti che non dovevamo assolutamente lasciare per strada. Queste sconfitte ci hanno precluso la possibilità di arrivare primi nel nostro girone. Se avessimo giocato gara cinque contro Scafati in casa davanti ai nostri tifosi, penso che l’esito dei playoff sarebbe stato diverso. Le tre gare in Campania non sono state affrontate con lo spirito che mi aspettavo dalla squadra. Ecco, se gli infortuni e i problemi con Johnson non potevano essere previsti, sul campo invece si poteva certamente fare meglio.

Ora si riparte, con quale spirito?

Abbiamo capito gli errori commessi e abbiamo voltato pagina, cercando di allestire una squadra ancora più competitiva di quella della passata stagione. A cominciare proprio dalla guida tecnica, ecco perché abbiamo scelto il migliore coach in circolazione. Da Sacchetti ci aspettiamo una gestione complessiva della squadra e delle partite in linea con le ambizioni di Cantù, che chiaramente vuole salire in serie A1.

L’anno scorso coach Marco Sodini in questo periodo parlava della sua Cantù come della squadra con più talento in serie A2 degli ultimi 15 anni, ma alla fine sono salite Scaligera Verona e Scafati. Quest’anno niente proclami?

Io voglio stare con i piedi per terra, come sempre. Dirò alla squadra che dobbiamo pensare alla partita della domenica e basta, settimana dopo settimana. Non voglio sentir parlare di obiettivi o altro, bisogna pensare esclusivamente di partita in partita. Questo sarà il messaggio che cercherò di trasmettere alla squadra.

È stato difficile convincere Sacchetti a scendere in serie A2?

Per niente, appena gli abbiamo proposto di venire qui, non ci ha pensato un attimo. Meo conosce bene Cantù, una realtà che stima e che ha sempre vissuto con rispetto e ammirazione da avversario, sia in veste di giocatore sia di allenatore. L’ho visto molto affascinato dalla storia di Cantù e il nostro progetto lo intriga, anche in chiave nuova Arena.

A proposito, come procede l’iter per la nuova casa biancoblù?

L’Arena sarà il fiore all’occhiello del nostro club, non ci sono dubbi. Il prossimo 27 luglio avremo l’ultimo e definitivo passaggio in consiglio comunale. Poi si aprirà una fase più burocratica, che cercheremo di accelerare il più possibile per cominciare i lavori a fine 2022. Per la consegna invece penso che ci vorranno almeno 24 mesi dall’apertura del cantiere.

Tornando alla stagione 2022/2023, stiamo assistendo a una rivoluzione dello staff tecnico.

Siamo felici di aver riconfermato Fabrizio Frates come direttore sportivo, sarà lui a sovrintendere tutta l’area sportiva. Resta anche Massimiliano Oldoini come assistente, poi Sacchetti ha espresso alcune volontà e noi abbiamo cercato di assecondarle al meglio. In questo senso arriverà Ugo Ducarello come secondo assistente, un professionista che è già stato da noi nel 2018/2019 e che ha già lavorato con Meo a Capo d’Orlando, a Sassari e con la nazionale italiana. Poi c’è la new entry del figlio di Sacchetti, Tommaso, che avrà un ruolo legato alle statistiche come analista video. Uno staff completo e all’altezza, siamo soddisfatti.

E per quanto riguarda il mercato, come siete messi con l’americano?

Abbiamo scelto di aspettare il termine della Summer League di NBA. Coach Sacchetti vuole un pivot di ruolo e molto atletico. Abbiamo sul taccuino alcuni nomi interessanti e li stiamo valutando attentamente. Stiamo cercando un profilo il più qualificato possibile. Poi, una volta individuato il nostro 5, dovremo convincerlo a giocare in serie A2.

Tra conferme e nuovi arrivi è soddisfatto di quanto fatto finora?

Abbiamo integrato il roster dell’anno scorso, cercando di renderlo ancora più competitivo. Il play croato Roko Rogic è una scelta che ci lascia la possibilità di inserire un ulteriore extracomunitario in corso d’opera, nel caso in cui ce ne fosse bisogno durante la stagione. Il nucleo dell’anno scorso è stato confermato. Ci tengo comunque a ringraziare Luca Vitali e Marco Cusin per il grande contributo dato, ma l’obiettivo quest’anno è di puntare su giocatori più giovani e con motivazioni diverse. Gli innesti di Giovanni Pini e Filippo Baldi Rossi sono sicuramente importanti e vanno in questo senso, perché sono giocatori nel pieno della loro carriera e che hanno già un buon bagaglio d’esperienza.

Intanto gli abbonamenti sono già arrivati a quota 850, in meno di due settimane dall’apertura della campagna “Succederà”.

L’affetto dei nostri tifosi ci stimola a fare bene ed è un’importante iniezione di fiducia. Stesso discorso per quanto riguarda gli sponsor, con cui stiamo parlando proprio in questi giorni. Il budget è stato riconfermato allo stesso livello dell’anno scorso, anzi qualcosa in più. Gli sponsor più importanti hanno già riconfermato tutti e li ringraziamo per essere ancora una volta insieme a noi.

Niente proclami, però…

Ho grande fiducia nella squadra che sta nascendo e nella scelta di questo staff tecnico. Sono convinto che abbiamo tutte le carte in regola per fare bene, ma, lo ripeto, dobbiamo pensare una domenica alla volta e senza calcoli.

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