Nwohuocha, il ritorno: «Qui mi rimetto in gioco, Cantù mi trova pronto»

Pallacanestro Dopo un lungo stop per gli infortuni il giocatore arriva come “cambio del centro titolare”. In coppia con Cesana, 7 anni dopo: «È un grande amico»

Obiettivo: ritrovare la “canturinità” perduta. Con due mosse, la Pallacanestro Cantù ha indirizzato il mercato in questa direzione. Prima con il ritorno di Luca Cesana, poi – ultimo atto del gm Sandro Santoro – quello di Curtis Nwohuocha.

Tra rivincita e speranza

Il ritorno del centro - canturino di nascita e nigeriano d’origine – ha un sapore del tutto particolare. Perché è anche una storia di rivincita personale e di speranza. Perché Nwohuocha, in pratica, è fermo da un anno. E a Cantù – dopo aver giocato a Treviglio, Verona, tre stagioni a Trapani in A2 e dopo una parentesi in B a Borgomanero - ha tutta la voglia di dimostrare di essere rinato dopo tanti guai fisici

A 26 anni, ha voglia di rimettersi in gioco e farlo a Cantù è qualcosa di speciale: «Sono nato e cresciuto qua nel Pgc e in prima squadra. Tornare a casa era un obiettivo, ma onestamente non sapevo quando e se sarebbe mai successo. Ho fatto un po’ di giri per l’Italia, poi finalmente è capitata l’occasione. Mi sono allenato con il Pgc negli ultimi tempi, Cantù mi avevano accennato qualcosa ma i campionati erano finiti da poco. Poi abbiamo definito l’operazione».

Lo stop, la rinascita

Per Curtis – che sarà chiamato a rinforzare il settore lunghi come cambio del centro titolare – questo è un punto di (ri)partenza dopo tanta sfortuna: «Dopo un infortunio a Trapani nel 2021, con lesione del tendine rotuleo e le relative operazioni, sono ripartito da Borgomanero, dividendomi tra sessioni di fisioterapia anche a Cantù.

A gennaio mi sono fermato, per recuperare bene, rifiutando anche qualche offerta. Mi sono sempre allenato, ma solo ora ha deciso di firmare: sono pronto per la sfida».

Le aspettative personali sono alte: «Per me tornare a Cantù è grossa opportunità per rimettermi in gioco e lo faccio in una squadra che punta a una A2 di altissimo livello. Poi ovviamente starà soprattutto a me farmi trovare pronto».

Si ricompone, a distanza di sette anni, la coppia con Cesana: «Insieme abbiamo giocato nelle giovanili di Cantù, vincendo lo scudetto Under 20. È un grande amico e speravo un giorno di ritrovarlo come compagno, figuriamoci a Cantù. Ma penso ai nostri obiettivi, in un campionato duro come la A2 che conosco bene: vedo squadre e ben attrezzate per salire, non c’è dubbio. Ma la A2 sfugge ai pronostici, ci sono sempre tante sorprese, come si è visto negli ultimi anni. Speriamo che questa sia la volta buona per Cantù».

E anche per Nwohuocha, che ha tanti ricordi belli della sua prima esperienza canturina, tra esordi in campionato e in Eurocup: «Il ricordo bellissimo è lo scudetto vinto al Pianella. Poi l’esordio a Siena a 17 anni in serie A. Ero giovanissimo, da ragazzo pensi che allenarti a 16 anni con i campioni sia un’esperienza fantastica. I miei esempi? Marconato, Fesenko, JaJuan Johnson: era bello provare a sfidarli in allenamento, anche se sapevi di perdere in partenza...».

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