Pallacanestro Cantù, chi si rivede: Reale. «Che ricordi»

La visita dell’argentino che fu uno degli idoli della tifoseria biancoblù

Momento amarcord ieri in sede a Cantù. Negli uffici di via Como si è presentato Maximiliano Reale. Chi se lo ricorda? Cinquant’anni, ha giocato a Cantù nel 1999/00 nell’allora Canturina Servizi, primo anno della gestione Corrado, una stagione complicata. Reale - non un fenomeno, ma amatissimo dalla gente per la sua innata grinta – fu uno dei simboli di quella squadra. Argentino di Rio Quarto, disputò con Cantù 26 partite, segnando 134 punti.

E ha ancora un bel ricordo di quella esperienza in Brianza: «È un piacere ritrovare gente di quell’epoca. Ho provato delle belle sensazioni nel rivedere il Pianella, dove ho disputato la mia prima partita per Cantù, vinta contro Trieste. Gli Eagles, così vicini al campo, cantavano e trascinavano tutto il pubblico creando un’atmosfera unica, da lì ho capito che questa società mi avrebbe lasciato un ricordo indelebile».

Reale, che oggi è procuratore di un’agenzia argentina che rappresenta diversi giocatori in Europa e nel mondo, ha voluto raccontare anche alcuni aneddoti del suo periodo a Cantù: «Ricordo una partita molto importante per la salvezza contro la Kinder Bologna di Ettore Messina e Danilovic. Franco Corrado venne negli spogliatoi a farci un discorso incredibile, al punto di commuoversi dall’emozione. Siamo scesi in campo giocando una partita pazzesca: vincemmo 67-75 contro un squadrone. Poi la salvezza contro Imola».

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