«Piacere, sono Morgillo. Qui a Cantù per vincere»

Basket A2 Si presenta il neo acquisto, che ha già esordito molto bene. «Sensazioni bellissime, non mi aspettavo un inizio così. Che orgoglio»

Chi l’ha visto nelle sue prime ore canturine, racconta di un Alessandro Morgillo molto molto emozionato, quasi teso. No, forse non è andata proprio così, ma certamente il giocatore non era una statua di marmo: «Ero emozionato – confessa -, è successo tutto in fretta. Mi ha sorpreso questo passaggio a Cantù, concluso al fotofinish e quasi inaspettato. Che grande orgoglio però essere qui».

Alessandro Morgillo, intanto, ha già triplicato il suo fatturato. Il nuovo centro della S.Bernardo Cantù, con i suoi 8 punti (con 4/5 da 2) segnati a Guidonia contro la Stella Azzurra Roma in 13 minuti di gioco, ha dato un bel contributo alla vittoria. A Mantova, la squadra da cui è arrivato non più tardi di giovedì scorso, di punti ne segnava meno di 3 a partita.

«Il coach mi ha dato foducia»

Un bell’impatto per il giocatore campano, 23 anni, al suo debutto con Cantù: «Ho provato sensazioni bellissime e positive, di certo non mi aspettavo questo inizio così. Il coach mi ha dato subito fiducia ed è andata bene. Media triplicata? Me l’hanno fatto notare gli amici… scherzi a parte, quando giochi al fianco di giocatori forti è più facile e fluido. Quindi, i meriti vanno distribuiti: io ho solo appoggiato a canestro ciò che costruivano i compagni, con una grande visione di gioco».

Due punti importanti, quelli conquistati in terra laziale, che hanno regalato a Cantù la matematica certezza di chiudere la regular season tra le prime tre: «Sapevo che all’andata non era andata benissimo, nonostante la vittoria. Era chiaro che servisse più attenzione. Ora siamo qualificati al girone Giallo, bene così: aver vinto a Guidonia ci mette in una condizione ottimale per la seconda fase, fondamentale per un buon posizionamento nei playoff».

«Mi manca la Coppa Italia»

Ma prima c’è la Coppa Italia: «Vincere prima della Final Four è fondamentale per me, ma certamente anche per la squadra. Arrivarci dopo aver vinto aiuterà in questi giorni. Tra l’altro, mi mancano sia la Coppa, sia la disputa della finale. Arrivai alle Final Eight due stagioni fa quando giocavo a Tortona, ma perdemmo all’overtime in semifinale contro Napoli. Sogno di vincere la Coppa Italia, sarebbe un’esperienza e un trofeo da aggiungere al mio bagaglio».

A proposito di Tortona, quell’anno conquistò la promozione in maniera un po’ inaspettata. Ci sono analogie tra quella squadra e la Cantù di oggi? «Trovo molto simile la tranquillità che c’è nel gruppo. A Tortona eravamo molto legati, vedo che qui c’è la stessa atmosfera. Come allora, anche ora c’è un allenatore di alto livello e vedo anche due società molto simili, ambiziose, ma ovviamente con una storia diversa alle spalle».

E la stagione? «Fu incredibile e anche fortunata. Ripenso a gara 4: a 10 secondi dal termine, Fabi sbaglia il tiro da tre ma Cannon prende il rimbalzo offensivo e ci regala la vittoria…».

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