Pritchard non ha dubbi: «Cantù è come noi e ora tiferò anch’io»

L’incontro Il presidente degli Indiana Pacers, alla Canottieri Lario con i vertici della S. Bernardo: «Vorrei fare qualcosa di bello con voi nella nuova arena»

Da Michael Jordan a Kevin Pritchard, per chi mastica di basket Nba, il passo è molto più breve di quanto si pensi. Comun denominatore - una volta di più vetrina sul mondo - il lago di Como che, qualche giorno fa, ospitò il grande campione ex Bulls e stavolta il presidente operativo degli Indiana Pacers.

Dietro, stavolta, non potevano che esserci la Pallacanestro Cantù e il gm Sandro Santoro, che con Pritchard ha giocato alla Viola Reggio Calabria, sotto la guida di Carlo Recalcati. E così, dopo averlo assistito e coccolato nel weekend di Ferragosto (in arrivo da Positano), ieri la chiusura prima della partenza per gli States.

Ambiente spettacolare

In quello spettacolo che si chiama Canottieri Lario, con il presidente Leonardo Bernasconi a far da magnifico anfitrione («per me e per la società è una giornata storica», ha detto), si sono ritrovati il numero uno biancoblù Roberto Allievi («un onore, oltre che una prima volta nella nostra storia»), il suo vice Walter Sgnaolin, l’ad di Cantù Next Andrea Mauri, il tecnico Romeo Sacchetti e il digital specialist Walter Gorini.

Due ore magnifiche, volate via in un amen. Tra tanta pallacanestro (ricordi compresi) e business. A impressionare Pritchard è stato soprattutto il “progetto Cantù”, squadra e arena che sia. Anzi, proprio quest’ultimo tema ha incuriosito e non poco il boss dei Pacers. «Proveremo a fare qualcosa di importante in vista dell’inaugurazione dell’impianto - la promessa -. Vorrei organizzare con Cantù qualcosa di suggestivo e bello. Apprezzo molto quello che sta facendo il club, anche fuori dal campo».

E via, con l’amarcord («Carlo Recalcati è uno dei tecnici che ricordo con più affetto, e principalmente dal punto di vista umano») e con un abbraccio a Sandro Santoro («il mio capitano, grande amico») e Meo Sacchetti («mi ricordo molto bene di te, anche come giocatore. E come allenatore sei un personaggio di grande importanza») non scontato e molto poco banale.

Accompagnato dalla moglie, Pritchard ha voluto sapere tutto da Andrea Mauri, prendendo rigorosamente appunti. Le basi per un affaccio di Cantù sull’Nba e dell’Nba su Cantù sono state gettate nell’eccezionalità di un momento che non ha eguali nella pallacanestro italiana di oggi. «Mi par di capire - continua il presidente di Indiana - che siano tanti i punti in comune con Cantù. Anche noi abbiamo un budget contenuto, il più basso della Lega, ma una programmazione che fa leva - sia dal punto di vista sportivo sia del business - sull’arena di proprietà. Vi seguo e continuerò a farlo, perché siete unici in Italia. Anzi, da oggi tiferò Cantù. Forza Cantù».

«Un confronto speciale»

Parole che suonano dolci dolci anche alle orecchie di Santoro, il regista di tutto. «È stata una cosa straordinariamente bella. Soprattutto ho rivisto con grande piacere un amico, che non ho mai perso e del quale ho seguito la carriera che lo ha consacrato come grande manager. Abbiamo rivissuto momenti fantastici, ha avuto parole bellissime per Carlo (Recalcati, ndr) e il confronto è stato sia sulla pallacanestro sia su quello che Europa e Nba potranno costruire per crescere insieme».

Felicissimo anche Andrea Mauri, che ha detto: «Un momento importante, mai avrei pensato di trovare così tanta disponibilità da parte di una realtà che per noi sembra di marziani».

E tra le cose più belle che Pritchard si è portato via da Como il libro dei 130 della Lario, che Bernasconi ha regalato a lui e a Roberto Allievi. La forza dei presidenti.

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