Ricetta Sacchetti: «Giochiamo come sappiamo»

Intervista «La formula della serie A2? È un po’ strana, perché non si premia la prima per i risultati della stagione, ma solo per i risultati i con le dirette rivali»

«La formula della serie A2? È un po’ strana, perché non si premia la prima per i risultati della stagione, ma solo per i risultati conseguiti con le dirette concorrenti. Il resto della stagione rischia di non diventare “decisivo” per noi, ma solo per chi lotta per un obiettivo». E, di fatto, contro Treviglio sarà l’ultima vera partita “pesante” per Cantù.

Le perplessità di coach Romeo Sacchetti sul meccanismo – adottato per la presenza di un girone con numero di squadre dispari – della seconda fase della stagione di A2 non distoglie di certo lo sguardo sull’attualità. E l’attualità dice, appunto Treviglio.

Non una sfida come tante altre, per almeno tre motivi. Cantù ha infatti la possibilità di assicurarsi o quasi un piazzamento tra le prime tre del girone Verde. Inoltre, vincendo a Treviglio, avrebbe la doppia affermazione nello scontro diretto, che peserà appunto nella seconda fase. E, infine, perché Treviglio-Cantù è un affair interno alla famiglia Sacchetti.

Da una parte coach Meo e il suo assistente e figlio Tommaso, sulla sponda bergamasca l’altro figlio Brian, leader di Treviglio. Un figlio, Brian, con cui Meo ha vissuto – insieme e da avversario – mille sfide. Tanto che, quasi, in famiglia il fatto che si sfideranno è diventato un fatto quasi di routine.

Ed è una partita molto attesa, oltre dalla famiglia Sacchetti, anche dalle due tifoserie. Si va infatti verso il tutto esaurito al PalaFacchetti nel big match della terza giornata di ritorno, tra le due squadre più in forma del campionato. Una striscia di 12 vittorie consecutive per Cantù, 5 per Treviglio: «Dopo Cremona, arriva per noi un altro scontro diretto, contro una squadra che, come noi, è in salute. La cornice del pubblico è sempre bella e serve per giocare una buona pallacanestro: i palazzetti pieni aiutano la pallacanestro».

Nessuna strana alchimia in vista dello scontro diretto, solo la necessità per la S.Bernardo di mettere in campo tutte le qualità viste di recente nelle sfide-clou e non solo: «Bisogna cercare di giocare come sappiamo. Conosciamo i nostri punti forti ma sappiamo anche che ci sono punti deboli da limare. Ma questa è una cosa normale, a questo punto della stagione. È logico che tutti vorrebbero vincere, speriamo sia anche una bella partita. La squadra, inoltre sta bene: abbiamo avuto qualche problemino mercoledì, ma ora ci siamo».

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