Sfilano gli eroi della Coppa Korac. E Cantù faceva rima con Europa

La serata I protagonisti di quel successo di 50 anni fa riuniti nella sala Zampese della Bcc. Recalcati mattatore sul palco, Cattini con la tuta dell’epoca, l’omaggio a chi non c’è più

Celebrarne una – la prima in assoluto - per celebrarle simbolicamente tutte. Sono passati 50 anni dalla prima coppa europea vinta dalla Pallacanestro Cantù, la Korac del 1973.

Ieri sera, alla sala “Zampese” della Bcc di Cantù, quello squadrone ha dato vita a una serata (allargata) tra amici, intitolata “Per un punto Cantù vinse la coppa”.

Serata

Divertente, ricca di aneddoti - ai più sconosciuti - ma ben noti ai protagonisti. Chicche? Tante: il finto infortunio di Della Fiori, le “accuse” a Recalcati di non passare mai il pallone, Cattini con la tuta Forst dell’epoca, la replica della coppa (le originali sono introvabili). E un videomessaggio di Pace Mannion che, con quella squadra non c’entra ma ha vinto l’ultima Korac: era un altro 27 marzo, ma del 1991.

Sala piena a Cantù, età media per forza di cose un po’ alta. Cantù stravinse in semifinale contro gli spagnoli del Picadero e in finale contro i belgi del Malines, ma la partita “clou” fu il doppio confronto – vinto di un punto – contro i francesi del Berck nel girone valido per i quarti di finale.

Dino Merio, conduttore della serata, ha interagito con i protagonisti. Sul palco chiamati per numero di maglia c’erano Carlo Recalcati, Danilo Zonta, Franco Meneghel, Ciccio Della Fiori, Antonio Farina, Giorgio Cattini, Pierluigi Marzorati e Renzo Tombolato. Assente Mario Beretta e chi non c’è più: Luciano Vendemini, Bob Lienhard e coach Aldo Taurisano. Sullo sfondo, le immagini in bianco e nero della partita contro Berck, squadra sponsorizzata, ironia della sorte, Saint Bernard…

Recalcati, capitano di quella Forst Cantù, ha fatto da mattatore dopo l’introduzione di Angelo Porro, presidente di Bcc: «Ci trovammo nel momento giusto per cogliere questi successi, prima di noi tante persone hanno fatto sì che Pallacanestro Cantù diventasse grande». Marzorati: «Fu la prima partecipazione, imparammo in fretta perché vincemmo subito».

Cattini, superstar: «Taurisano mi disse di venire a Cantù. Ma non ho mai avuto il piacere di diventare il successore di Recalcati o Marzorati… La cerniera della tuta non scende, è arrugginita perché Taurisano non me la faceva mai togliere».

Mentalità

Tombolato è arrivato da Gorizia: «Taurisano ci dava la quadratura giusta. Quella Korac servì a creare la mentalità vincente e infatti vincemmo otto coppe negli anni successivi».

Anche Lienhard è stato ricordato da tutti: «La sua grandezza – ha spiegato Recalcati – è stato adattarsi alle varie epoche. Segnava tanto, poi capì che c’era meno bisogno dei suoi punti, diventando uomo squadra». Applausi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA