Sono tornati i tifosi a vedere Cantù. Tutta un’altra cosa

Basket A2 Il calore della gente ai primi allenamenti è una delle piacevoli novità della stagione. Da Ros e Stefanelli a parte, ma non preoccupano

Il fosforo di Roko Rogic e le gambe di Nicola Berdini. Filippo Baldi Rossi che apre le difese e segna da tre e la consistenza sotto canestro di Giovanni Pini e Dario Hunt. Stanno tornando i tifosi a seguire gli allenamenti della Pallacanestro Cantù al Caimi e, come è logico che sia, gli osservati speciali sono proprio i nuovi arrivati. Che non fanno nulla per nascondersi. Anzi.

C’è un clima perfetto dentro e attorno all’Acqua S. Bernardo versione 2022/23 e ciò non può che fare bene al programma di preparazione che il coach Meo Sacchetti ha predisposto insieme ai suoi assistenti e al preparatore atletico Luciano D’Ancicco. Ed è proprio lui che, in questa prima fase, sta catalizzando tutte le attenzioni.

Il lavoro del preparatore

Entrato in punta di piedi in un ambiente che non conosceva, sta facendo di tutto per farsi volere bene, applicandosi con meticolosità e sottoponendo i ragazzi a continue sollecitazioni, in modo da alternare gli esercizi e cercando di far sentire il meno possibile la fatica dei carichi e la monotonia di certi esercizi ripetuti.

A catturare l’attenzione dei tanti curiosi, la seduta pomeridiana, quella in cui Sacchetti concentra la parte tecnica con tanta tanta palla. Fisso in campo, il coach stesso, con Max Oldoini da una parte e Ugo Ducarello dall’altra. Sotto canestro, pronto a correre di qua e di là con la stessa velocità della squadra, Sacchetti junior, ovvero il figlio Tommaso.

Nel cinque contro cinque, con situazioni che il tecnico spesso muta, da un lato del campo c’è la regia - molto più ragionata e giocata - di Roko Rogic. Dall’altra la velocità di Nicola Berdini («uno che mi piace per la sua garra», ha già avuto modo di affermare il Meo), pronto a spingere transizione o contropiede, a secondo del modo in cui il suo quintetto ha recuperato palla.

Molto coinvolti anche i giovani. Davide Brembilla e Tommaso Moscatelli, ad esempio, in questi giorni stanno sfruttando il lavoro a metà di Matteo Da Ros e Francesco Stefanelli - i primi acciaccati della stagione - per avere spazio nei giochi della S. Bernardo. E il coach, con loro, è sempre prodigo di consigli, anche a costo di fermare i giochi e rivedere le situazioni.

Da Ros e Stefanelli alternano lavoro atletico a esercizi di stretching, badando a non spingere troppo. Il primo s’è “scavigliato” a metà settimana e quindi non partecipa, per ora, alla parte giocata della preparazione. Il secondo, invece, ha un piccolo risentimento muscolare, che ha richiesto un’ecografia, senza però evidenziare particolari criticità.

Quindi, per entrambi qualche giorni di accortezza nel muoversi, sotto lo sguardo attento di medici e fisioterapisti, prima di ributtarsi nella mischia.

Aspettando Milano

Non dovrebbero avere problemi a prendere parte alla prima uscita di questa stagione, lo scrimmage a porte chiude di mercoledì prossimo alle 17 al Forum di Assago contro l’Olimpia Milano campione d’Italia. Ed è proprio in quella occasione che Sacchetti e il suo staff potranno raccogliere le prime indicazioni sul lavoro fin lì svolto.

Riflettori puntati sui due stranieri. Rogic, forte di un’estate senza pause con la Nazionale croata, è arrivato tirato a lucido ed è già pronto a prendere per mano la squadra: ha giusto bisogno di assimilare le indicazioni del Sacchetti pensiero, poi potrà essere uno dei più utili.

Ce ne si è accorti già in questa settimana, con tutti i consigli che lui stesso sta dando ai compagni.

Dario Hunt, dal canto suo, si è presentato in perfetta forma fisica, ma è alla ricerca della condizione ideale. Lo si vede, ad esempio, da certi movimenti che non sono ancora i suoi. Lui è un atleta vero, giocatore molto fisico e potrà farsi ammirare una volta raggiunto un buon livello di preparazione. Per ora si limita a non spingere troppo, anche per non incappare in guai fisici, ma è già una presenza importante in mezzo all’aria, anche se ogni volta che si presenta in lunetta (e questo è un suo atavico punto debole) i risultati non sono sempre quelli sperati.

Dagli spalti si guarda, prendendo nota e commentando. Senza disturbare e lasciando tranquilla la squadra. Ma la cosa importante è il ritorno dei tifosi, nuova e vecchia abitudine di un tempo. Ora ripristinata definitivamente.

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