Stefanelli, la luce di Cantù. «Dobbiamo restare sereni»

Basket A2 Il recupero dell’esterno una delle note positive ad Agrigento: «Non sono preoccupato, queste due sconfitte possono farci crescere»

Quei 17 punti segnati ad Agrigento inducono al più totale ottimismo. Ma lui è il primo ad andarci cauto. Francesco Stefanelli, dopo il lungo infortunio che l’ha tenuto fermo oltre due mesi, ha firmato la sua miglior prestazione in termini di punti e, soprattutto, di percentuali: 17 punti, con 2/2 da due, 3/5 da tre e 4/4 ai liberi e 22 di valutazione in 26’ giocati. La nota stonata è, purtroppo, la sconfitta di Cantù, la seconda consecutiva.

«Il momento di testarci»

Per la guardia toscana, non è il momento dei processi, ma della riflessione e della fiducia: «È il momento di testarci, di metterci alla prova senza paura: sono due sconfitte che ci faranno bene. Dobbiamo capire perché ogni tanto abbiamo cali di tensione e di energia. Diciamo che siamo stati bravi a creare in precedenza un bel distacco: se si riprenderemo, andremo avanti bene, ne sono sicuro».

Il momento è comunque particolare, perché due ko di fila Cantù non li aveva mai sperimentati quest’anno: «Bisogna rimanere sereni, consapevoli che serve lavorare molto. Non sono preoccupato, due sconfitte possono solo far crescere ed è in questi momenti che serve dimostrare cos’è davvero Cantù e cosa potrà dire nella parte calda della stagione, quando i livelli di fatica e pressione aumenteranno. Con umiltà arriveremo al massimo delle nostre possibilità».

E Stefanelli non vede l’ora di iscriversi alla lista dei protagonisti. L’infortunio così particolare in cui è incappato – il classico “colpo ella strega” – in realtà ancora gli procura qualche noia: «Con il dolore convivo, alcune volte condiziona passo e movimenti, ma mi alleno sempre. Sapevamo che non sarebbe stata una cosa leggera e che la condizione sarebbe tornata con il passare delle settimane. Per esempio, domenica ad Agrigento sentivo di avere una bella gamba, mi sentivo bene e tonico. Ma va anche detto che ho due mesi di partite in meno rispetto ai miei compagni, magari sono un po’ più fresco. La mia speranza è che con un corpo più allenato la situazione migliori e il dolore svanisca nel tempo».

Di certo, Stefanelli esclude che siano i carichi di lavoro il problema di Cantù: «No, possono essere al limite una concausa della poca brillantezza, ma escludo categoricamente che siano la causa principale. È piuttosto un momento di flessione, credo fisiologico. Da cui ne usciremo».

«Torneo impronosticabile»

Intanto dietro corrono: «Da una parte è un bene, questa corsa a quattro per tre posizioni farà del bene al campionato, che resta impronosticabile. E farà bene ovviamente anche a noi: siamo tutti sulle spine, sappiamo che le partite saranno tutte importanti e che Torino alla penultima andrà battuta»

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